Nella provincia di Villa Clara, tra musei che ricordano l'epoca d'oro del commercio del derivato dalla canna
e le reliquie della rivoluzione, un itinerario che affascina.
Difficile trovare nei cataloghi patinati che pubblicizzano tour e soggiorni a Cuba la cittadina di Caibarien,
conosciuta anche come Villa Bianca, perché anticamente le case in legno erano tutte dipinte di calce e
le strade erano fatte di polvere e rocce bianche.
Un centro abitato pittoresco e piacevolmente sgangherato situato nella provincia di Villa Clara dove, specie verso il mare,
i ruderi sono più delle case abitate. Fino alla rivoluzione dei barbudos Caibarien era un fiorente porto con una sessantina
di moli ai quali attraccavano le chiatte che portavano lo zucchero cubano sulle grandi navi che, una volta cariche,
facevano rotta verso Miami e gli altri porti degli Stati Uniti.
A Caibarien non ci sono alberghi delle catene internazionali ma solo semplici e accoglienti casa particular, ( bed & breakfast),
dove alloggiare e rilassarsi.
Chi vuole passare una giornata su spiagge da sogno può abbandonare le strade sconnesse della cittadina
per imboccare 'El Pedraplen', la strada rialzata a prova di marea, lunga ben 48 km, che attraversa la Bahia Buena Vista,
sfiora con i suoi 45 ponti i numerosi cayos, gli isolotti di questo piccolo arcipelago, per raggiungere Cayo Santa Maria dove
si trovano lunghe spiagge sabbiose e alcuni resort di lusso.
I nostalgici della rivoluzione possono invece raggiungere la vicina città di Santa Clara dove, il 29 dicembre 1958,
Che Guevara ed un manipolo di guerriglieri catturarono il treno blindato che portava verso la capitale i soldati
che avrebbero dovuto salvare la dittatura di Batista.
Oggi la città rende omaggio al Che con una grande statua e un mausoleo che si presenta come una caverna,
simile ai rifugi utilizzati dai combattenti durante la guerra di liberazione, illuminata da luci soffuse e da una fiamma eterna,
accesa il 17 ottobre del 1997, in occasione del ritorno a Cuba dei suoi resti.
A pochi chilometri dal mausoleo, nei pressi della linea ferroviaria, c'è il monumento alla battaglia del treno blindato,
con il bulldozer usato dai guerriglieri.