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feb23gio
-7 % di Foreste Vergini nel Mondo
Il dato equivale a circa un 1 milione di chilometri quadrati,
un'area corrispondente alla superficie dell'intero Venezuela o dell'Egitto.
Ma cosa sone le foreste vergini bacini verdi di almeno 500 chilometri quadrati che non presentano alcun segno di attività da parte dell'uomo. Il loro compito principale è quello di assorbire anidride carbonica (CO2), e svolgere pertanto un ruolo di regolatore nei confronti dell'effetto serra e delle emissioni dell'uomo. Una funzione difficilmente quantificabile, anche se un fatto è certo: le foreste assorbono più CO2 di quanto ne producano. Non solo. Le foreste vergini sono anche necessarie alla protezione della biodiversità e alla regolazione del flusso dell'acqua nell'ecosistema.
Sulle cause che hanno portato a così gravi perdite delle foreste vergini nel mondo, i ricercatori non hanno dubbi: la prima causa è legata alle attività dell'industria del legname. Seguono la rapida espansione agricola (è il caso, ad esempio, dell'olio di palma, anche se qui si sta registrando un incremento delle coltivazioni sostenibili), gli incendi di origine umana, i metodi di produzione dell'energia e le attività minerarie.
Ultimo dato sui valori assoluti è quello riguardante l'area geografica più deforestata che, secondo i dati, sarebbe il Sud America, dove sono spariti ben 322mila chilometri quadrati di foresta incontaminata. Guardando ai termini percentuali, il Paese che ha perso più foresta vergine è la Romania, con l'incredibile percentuale del 100%. Seguono il Paraguay (79%), la Cambogia (38%), il Laos, la Guinea Equatoriale e il Nicaragua (35%). Per questi paesi, soprattutto per Paraguay, Cambogia, Laos e Guinea Equatoriale, gli scienziati lanciano l'allarme: rischiano di perdere tutta la loro foresta vergine nei prossimi 20 anni. Sembrano invece non correre questo rischio i Paesi virtuosi che hanno messo sotto protezione il 90% delle loro foreste vergini. Secondo la ricerca sono l'Uganda, la Repubblica Dominicana, la Thailandia e Cuba.
Ma cosa sone le foreste vergini bacini verdi di almeno 500 chilometri quadrati che non presentano alcun segno di attività da parte dell'uomo. Il loro compito principale è quello di assorbire anidride carbonica (CO2), e svolgere pertanto un ruolo di regolatore nei confronti dell'effetto serra e delle emissioni dell'uomo. Una funzione difficilmente quantificabile, anche se un fatto è certo: le foreste assorbono più CO2 di quanto ne producano. Non solo. Le foreste vergini sono anche necessarie alla protezione della biodiversità e alla regolazione del flusso dell'acqua nell'ecosistema.
Sulle cause che hanno portato a così gravi perdite delle foreste vergini nel mondo, i ricercatori non hanno dubbi: la prima causa è legata alle attività dell'industria del legname. Seguono la rapida espansione agricola (è il caso, ad esempio, dell'olio di palma, anche se qui si sta registrando un incremento delle coltivazioni sostenibili), gli incendi di origine umana, i metodi di produzione dell'energia e le attività minerarie.
Ultimo dato sui valori assoluti è quello riguardante l'area geografica più deforestata che, secondo i dati, sarebbe il Sud America, dove sono spariti ben 322mila chilometri quadrati di foresta incontaminata. Guardando ai termini percentuali, il Paese che ha perso più foresta vergine è la Romania, con l'incredibile percentuale del 100%. Seguono il Paraguay (79%), la Cambogia (38%), il Laos, la Guinea Equatoriale e il Nicaragua (35%). Per questi paesi, soprattutto per Paraguay, Cambogia, Laos e Guinea Equatoriale, gli scienziati lanciano l'allarme: rischiano di perdere tutta la loro foresta vergine nei prossimi 20 anni. Sembrano invece non correre questo rischio i Paesi virtuosi che hanno messo sotto protezione il 90% delle loro foreste vergini. Secondo la ricerca sono l'Uganda, la Repubblica Dominicana, la Thailandia e Cuba.