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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
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di: GPonGP (del 06/03/2017 @ 21:25:25 in Finale Emilia, linkato 1294 volte)
Chi non vorrebbe abitare in un comune "bello", fatto di spazi vivibili e fruibili,
anche a Finale Emilia. Certo, siamo nel "mezzo" (o forse solo all'inizio) della ricostruzione post sisma),
ma pensare a medio - lungo termine...non è reato, anzi...è un dovere!
Chi non vorrebbe rivitalizzare il "centro storico" facendolo diventare la sede di una importante svolta culturale ed economica delle dinamiche del "paese".
Un Piano Strategico di valorizzazione del centro storico è un processo che traduce in un'unica regia le complessità del governo urbano e territoriale delle risorse, attivando progetti, strumenti e azioni integrate secondo un modello di sviluppo condiviso, per orientare i programmi e gli investimenti delle istituzioni e gli interventi dei portatori d'interesse verso regole che producano aumento della qualità della vita per l'intera comunità.
il problema....semmai..consiste nel definire cosa è il "centro storico", la valorizzazione del "centro storico" si concretizza nel perseguimento di obiettivi corrispondenti ad altrettanti progetti: il Marketing come strumento di sviluppo del Centro Storico, ovvero la messa in campo di una politica indirizzata a valorizzare le realtà imprenditoriali presenti nel Centro Storico, allo scopo di realizzare progetti di MARKETING TERRITORIALE condivisi tra pubblico e privato. La riqualificazione di spazi, dalla riduttiva funzione di parcheggio alla restituzione di fruizione cittadina attraverso l'istituzione di un ampio spazio urbano di pregio da vivere in modo diversificato. La riqualificazione delle aree del centro, mediante l'affidamento ad un operatore commerciale che esalti e valorizzi le peculiarità architettoniche e monumentali del luogo, armonizzandole con le esigenze economico-commerciali.
Essere amministratori, pensare alla riqualificazione del centro antico, richiede scelte di responsabilità, di rispetto dei luoghi e dei vincoli, di una visione ampia che analizzi nella sua complessità l'intero "centro storico", programmando interventi mirati, dopo confronti aperti con i professionisti del settore ed i "cittadini", che valutino lo standard estetico, per rilanciare la bellezza delle tracce di antichità presenti, valorizzare le architetture dei fabbricati, rendere vivibile e pedonabili le aree definite, amalgamandolo il tutto in una leggerezza estetica urbana.
Senza dimenticare i microinterventi di riqualificazione per favorire la continuità dei percorsi pedonali e l'accessibilità ai cittadini, allestimenti temporanei per usi aggregativi ed allestimento servizi igienici accessibili al pubblico.
Forse...dico forse, non è impossibile pensare in modo "aperto" a queste tematiche "future"...per questo serve una amministrazione lungimirante, che oltre alle definizioni di immediatezza di bilancio....sappia dare i giusti spazi programmatici di ciò che è la proria "vision" del territorio e del luogo che amministra. Forse chiedo troppo? Forse....ma come al solito mi piace dare un'occasione di pensiero a chi lo vuole leggere.
Come sempre mi piace concludere con una frase "storica:"Non penso mai al futuro. Arriva così presto. (Albert Einstein)
Chi non vorrebbe rivitalizzare il "centro storico" facendolo diventare la sede di una importante svolta culturale ed economica delle dinamiche del "paese".
Un Piano Strategico di valorizzazione del centro storico è un processo che traduce in un'unica regia le complessità del governo urbano e territoriale delle risorse, attivando progetti, strumenti e azioni integrate secondo un modello di sviluppo condiviso, per orientare i programmi e gli investimenti delle istituzioni e gli interventi dei portatori d'interesse verso regole che producano aumento della qualità della vita per l'intera comunità.
il problema....semmai..consiste nel definire cosa è il "centro storico", la valorizzazione del "centro storico" si concretizza nel perseguimento di obiettivi corrispondenti ad altrettanti progetti: il Marketing come strumento di sviluppo del Centro Storico, ovvero la messa in campo di una politica indirizzata a valorizzare le realtà imprenditoriali presenti nel Centro Storico, allo scopo di realizzare progetti di MARKETING TERRITORIALE condivisi tra pubblico e privato. La riqualificazione di spazi, dalla riduttiva funzione di parcheggio alla restituzione di fruizione cittadina attraverso l'istituzione di un ampio spazio urbano di pregio da vivere in modo diversificato. La riqualificazione delle aree del centro, mediante l'affidamento ad un operatore commerciale che esalti e valorizzi le peculiarità architettoniche e monumentali del luogo, armonizzandole con le esigenze economico-commerciali.
Essere amministratori, pensare alla riqualificazione del centro antico, richiede scelte di responsabilità, di rispetto dei luoghi e dei vincoli, di una visione ampia che analizzi nella sua complessità l'intero "centro storico", programmando interventi mirati, dopo confronti aperti con i professionisti del settore ed i "cittadini", che valutino lo standard estetico, per rilanciare la bellezza delle tracce di antichità presenti, valorizzare le architetture dei fabbricati, rendere vivibile e pedonabili le aree definite, amalgamandolo il tutto in una leggerezza estetica urbana.
Senza dimenticare i microinterventi di riqualificazione per favorire la continuità dei percorsi pedonali e l'accessibilità ai cittadini, allestimenti temporanei per usi aggregativi ed allestimento servizi igienici accessibili al pubblico.
Forse...dico forse, non è impossibile pensare in modo "aperto" a queste tematiche "future"...per questo serve una amministrazione lungimirante, che oltre alle definizioni di immediatezza di bilancio....sappia dare i giusti spazi programmatici di ciò che è la proria "vision" del territorio e del luogo che amministra. Forse chiedo troppo? Forse....ma come al solito mi piace dare un'occasione di pensiero a chi lo vuole leggere.
Come sempre mi piace concludere con una frase "storica:"Non penso mai al futuro. Arriva così presto. (Albert Einstein)
A seguito di un precedente post, ho ricevuto varie richieste di informazioni sull'argomento 'Casa a Cuba. Forse per la natura setessa dell'isola,
che è un paradiso caraibico, con una delle popolazioni più istruite del mondo, sanità su livelli europei, mare cristallino e stile di vita libero,
Cuba sembrerebbe, almeno secondo l'immaginario più comune, un vero e autentico paradiso e non sono rari i casi di innamoramento a prima vista
per chi abbia visitato questa splendida isola. Dall'innamoramento alla voglia di acquistare un immobile a Cuba il passo è davvero breve.
Acquistare una casa a Cuba, ancora oggi e a prescindere da quale sia l'area del Paese dove vorremmo avere il nostro immobile,
non è ancora facile ed è ancora operazione soggetta a particolarissime restrizioni. Sia che voi vogliate comprare per vivere sull'isola o
che per fare un investimento. Nella capitale cubana, l'Avana, esistono due quartieri, Miramar e Siboney, dove uno straniero può acquistare casa,
normalmente appartamenti in condomini molto nuovi e costruiti con buoni standard qualitativi, peccato che i due quartieri in questione
non sono sicuramente parte di quel sogno caraibico che vi ha probabilmente fatto innamorare: si tratta di quartieri molto urbani,
dove si respira poco lo spirito cubano, anzi di cubano, per intenderci, c’è davvero poco ed i prezzi di un appartamento sono alla
europea, 120.000–150.000 euro, da corrispondere in genere in Peso Convertibile.
I coniugi di cittadini cubani hanno un'alternativa che poi non differisce molto da quella di un prestanome. Si può ovviamente intestare la casa
al proprio marito o alla propria moglie, situazione che, lo dico senza pregiudizi ma conscio delle esperienze che nostri connazionali
hanno dovuto affrontare a Cuba, non è affatto ottimale. La casa infatti sarà intestata in via esclusiva al vostro coniuge, con il risultato
e il rischio che, nel caso di divorzio, rimarrà di sua esclusiva proprietà.
L'unico vantaggio effettivo legale per chi è coniuge di cubani è sicuramente la possibilità di poter avere a disposizione un permesso di residenza permanente,
che permette tra le altre cose anche di lavorare e che è dunque appiglio legale solido per chi vuole rimanere nel paese per lunghi periodi.
In questo caso, costruire a Cuba, significa affrontare un vero 'calvario', se pensate di costruire nei tempi prefissati ...scordetevelo.
Esiste una regola fondamentale, non rimandare mai all'ultimo la ricerca dei materiali di costruzione, quel che trovi oggi domani non c'è più
facile trovare per i negozi la pittura bianca in quantità, allo stesso tempo è facilissimo che il giorno dopo non trovi più niente
chiaro che dopo quello che il negozio ti vendeva a 6 cuc lo trovi giusto fuori dal negozio a 20 cuc stessa cosa per le mattonelle,
stessa cosa per i rubinetti il lavandino, spesso si trovano materiali a prezzi ribassati, infatti altra meccanica cubana è quella di andare
in giro per i negozi comprare a prezzo ribassato per poi farsi un giro per chi ristruttura e rivenderle a prezzo aumentato.
Ricordatevi non rimandate mai a domani quello che trovate oggi, se vi serve compratelo, rischiate di non trovarlo e di pagarlo più caro.
con la dovuta attenzione che anche a cuba esiste la differenza di prezzo e qualità come in tutti i paesi del mondo,
non cadente in tentazione sul cemento, ascoltando ciò che dice la gente su quanto sia conveniete comprare il cemento ne grande mercato de 'la calle',
se tutto va bene e solo un mischiato, e la sua 'presa' e resistenza è a dir poco inesistente, così come i blocchi da costruzione di tipo 'criolli'
fatti in casa con cemento mischiato a calcinacci tritati a simulare la sabbia. Pertanto fatto l'approvigionamento dei materiali idonei, i cui costi sono approssimativamente 10 peso a blocco e 150 peso a sacco di cemento,
per una spesa media di qualche equivalente migliaio di euro per una media costruzione, serviranno poi i servizi
dell' idraulico per fare un bagno portare l' acqua in casa, sia in cucina che nel bagno compreso di tubi, con un costo di circa 2000 pesos,
un muratore circa 1200 pesos, un elettricista compreso di cavi e prese varie, con un costo di altri 1500 pesos. Quindi, con circa 5000 euro,
si costruisce una casa di buoni standard qualitativi....poi serve tutto il resto per viverci. Ma di questo ne parlerò in un prossimo post.
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