per il tuo annuncio su questo sito contatta:
modulo contatto


\\Home Page : Cerca
Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

Ricerca articoli per App

di: GPonGP (del 03/07/2016 @ 22:59:35 in Habana, linkato 1553 volte)
Non è certo una novità:l'isola di Cuba, è spesso stata vista turisticamente come un luogo dove trovare donne con una certa facilità! Qualcosa sta cambiando, sono molti gli italiani che nutrono il desiderio di trasferirsi a viveri a Cuba, ognuno a modo suo, con tutto quello che una scelta simile comporta. Senza entrare nel merito di come sia possibile ottenere la residenza in Cuba, credo che la vera essenza, nonchè deterrente, di questa scelta sia "poi, una volta lì che faccio?" Cuba, nell' immaginario collettivo, comunque gode della nomea di una della isole più attive e vitali del mondo l'atteggiamento romantico e spensierato della popolazione cubana non è uno stereotipo, anzi, se vi trasferirete a Cuba potrete anche voi trasformarvi in un tipico cittadino cubano e godere dell'atmosfera di festa che permea ogni angolo di questa isola dei Caraibi. Però, trovare lavoro a Cuba non è unimpresa facile, perchè l'economica cubana non è del tutto accessibile nè ricca di opportunità. Infatti, Cuba possiede, ancora oggi e per via del suo sistema governativo socialista, un'economia pianificata, il governo controlla la maggior parte delle entrate economiche del paese e anche la maggior parte della forza lavoro. Quindi, salvo che non siate degli "investitori istituzionali di grandi capitali", l'unico settore privatizzato dell'isola di Cuba è quello che, per semplicità identifichiamo "terziario", e, in particolar modo, il settore turistico. in questo settore, si muovono quelle piccole economie dei "cuentapropistas", cioè i lavoratori autonomi, comunque sottoposti al regolamento per l'esercizio del lavoro autonomo e delle attività Approvate. In questo "terreno" si muove chi desidera e può trasferirsi a Cuba, investendo dei risparmi che ha nel proprio portafoglio. Ma quali sono le attività più gettonate, vediamone alcune.
"Renta de casa", affitto turistico di case, ovviamente per farlo serve la casa che deve essere in un posto a forte vocazione turistica, in Habana, una casa idonea per turisti, può costare 100.000 CUC, ed è affittabile a 30 CUC per stanza a notte....se considerate un rendimento medio di occupazione annuale, del 60% di una stanza, significa circa 6000 CUC anno di reddito su cui gravano le imposte e le manutenzioni, quindi il ritorno di questo investimento è in 25 anni. Va da sè che si possono incontrare case anche a prezzi inferiori, ma difficilmente si "piazzano" in affitto turistico, questo è il caso in cui si cerchi la propria abitazione in cui vivere, in questo caso, in quartieri periferici il costo di una casa, singola, può contrattarsi a 30.000 CUC...poi va ristrutturata per le nostre abitudini.
"Renta de carro", ossia il taxista, meglio dire proprietario di un auto che viene data in gestione ad uno "choffer". Il prezzo di un auto in Cuba è elevatissimo, sempre in Habana, un auto di quelle che chiamano "carro moderno", ossia degli anni 80, può costare 10.000 CUC mentre un vecchio "amendrones", cioè una auto americana degli anni 60, costa circa 20.000 CUC. Ora facendo sempre i conti della "sarta", ipotizzando di aver acquistato un auto di 5 posti, può essere data in affitto giornaliero ad uno "choffer" per 40 CUC, ne consegue che il ritorno dell'investimento è ipotizzabile in massimo 3 anni, incluso tasse e piccole manutenzioni di proprietà.
"Helladeria o cafeteria", qui il terreno è ampiamente "battuto", e, salvo che non si intenda investire svariati 100.000 CUC in un disco-bar che tanto vanno di moda, e nell'esercito dei "faranduleri" della notte habanera, si possono anche riservare tavoli con bottiglia, alla modica cifra di 300 CUC, direi che la probabilità di fare un "buco nell'acqua" è molto forte, a meno che non ci si accontenti di una piccola gelateria, con parcheggio e servizio tipo "drive in", per consumatori in moneta nazionale....adducendo un reddito medio di equivalenti 40 CUC.
"Import vestiti, trucchi, scarpe, ecc...", ammesso che questa attività non è propriamente legale, nel rispetto del regolamento, è anche altreì vero che sono in tanti a farla, si acquista all'estero dove c'è convenienza, dalle TV, ai cellulari, ai vestiti, ecc.. e si rivendono in Cuba. Beh, qui il guadagno è dato dal fatto che se si è residente, alla dogana si pagano i dazi in moneta nacional, quindi c'è spazio di reddito, pur considerando i costi dei viaggi e la limitata capacità di import, quindi alla fine si sopravvive!
"Affitto di vestiti cerimoniali", ossia nolleggio abiti da sposo e sposa, magari con servizio di "weddings planner" generale dell'evento, questo però comporta di disporre un locale ad uso "storage" degli abiti e averlo riempito con vari modelli e taglie, quindi serve un certo tempo per porlo in essere, poi si sà, i cubani hanno nel loro "stile" la cerimonia, che sia matrimonio o festa del 15 anno...o semplicemente per una festa o ricorrenza...ad ogni modo ammetto che di questo "business", ancora non ho fatto un piano dei costi e risultati....ma immagino non si distanzierà rispetto agli alti posti ad esempi precedenti.

Va da sè, che una scelta di vita in Cuba, non deve essere vista nell'ottica dell' arrichirsi di moneta, ma di benessere. Cioè se mi accontento di fare qualcosa che mi offre quella possibilità di vita, a cui, pur sopprimendo qualcosa, è simile agli standard cui sono abituato, allora ne guadagno in qualità della vita stessa. Considerate che lo stipendio mensile di un lavoratore cubano è di circa 312 pesos nacional al mese, ossia poco meno di 12 euro al mese che però equivale in linea ipotetica, in base ai costi che si devono sostenere a Cuba, a uno stipendio medio italiano di circa 800 euro.

Per concludere, devo anche dire che ho conosciuto persone, giovani e coraggiose, Lui sposato con una Lei cubana, entrambi navigati di esperienza di lavoro all'estero, nello specifico in Burundi Africa, dove ne escono per motivi di instabilità e quindi di perdita del lavoro, scelgono Cuba come destinazione con un budget di 20-30.000 CUC....obiettivo ristrutturare casa e scegliere qualche opportunità di vita. Li invidio e li osservo, ma spero presto di riuscire nella stessa coraggiosa scelta di vita.
di: GPonGP (del 06/03/2017 @ 21:25:25 in Finale Emilia, linkato 1294 volte)
Chi non vorrebbe abitare in un comune "bello", fatto di spazi vivibili e fruibili, anche a Finale Emilia. Certo, siamo nel "mezzo" (o forse solo all'inizio) della ricostruzione post sisma), ma pensare a medio - lungo termine...non è reato, anzi...è un dovere!

Chi non vorrebbe rivitalizzare il "centro storico" facendolo diventare la sede di una importante svolta culturale ed economica delle dinamiche del "paese".

Un Piano Strategico di valorizzazione del centro storico è un processo che traduce in un'unica regia le complessità del governo urbano e territoriale delle risorse, attivando progetti, strumenti e azioni integrate secondo un modello di sviluppo condiviso, per orientare i programmi e gli investimenti delle istituzioni e gli interventi dei portatori d'interesse verso regole che producano aumento della qualità della vita per l'intera comunità.

il problema....semmai..consiste nel definire cosa è il "centro storico", la valorizzazione del "centro storico" si concretizza nel perseguimento di obiettivi corrispondenti ad altrettanti progetti: il Marketing come strumento di sviluppo del Centro Storico, ovvero la messa in campo di una politica indirizzata a valorizzare le realtà imprenditoriali presenti nel Centro Storico, allo scopo di realizzare progetti di MARKETING TERRITORIALE condivisi tra pubblico e privato. La riqualificazione di spazi, dalla riduttiva funzione di parcheggio alla restituzione di fruizione cittadina attraverso l'istituzione di un ampio spazio urbano di pregio da vivere in modo diversificato. La riqualificazione delle aree del centro, mediante l'affidamento ad un operatore commerciale che esalti e valorizzi le peculiarità architettoniche e monumentali del luogo, armonizzandole con le esigenze economico-commerciali.

Essere amministratori, pensare alla riqualificazione del centro antico, richiede scelte di responsabilità, di rispetto dei luoghi e dei vincoli, di una visione ampia che analizzi nella sua complessità l'intero "centro storico", programmando interventi mirati, dopo confronti aperti con i professionisti del settore ed i "cittadini", che valutino lo standard estetico, per rilanciare la bellezza delle tracce di antichità presenti, valorizzare le architetture dei fabbricati, rendere vivibile e pedonabili le aree definite, amalgamandolo il tutto in una leggerezza estetica urbana.

Senza dimenticare i microinterventi di riqualificazione per favorire la continuità dei percorsi pedonali e l'accessibilità ai cittadini, allestimenti temporanei per usi aggregativi ed allestimento servizi igienici accessibili al pubblico.

Forse...dico forse, non è impossibile pensare in modo "aperto" a queste tematiche "future"...per questo serve una amministrazione lungimirante, che oltre alle definizioni di immediatezza di bilancio....sAppia dare i giusti spazi programmatici di ciò che è la proria "vision" del territorio e del luogo che amministra. Forse chiedo troppo? Forse....ma come al solito mi piace dare un'occasione di pensiero a chi lo vuole leggere.

Come sempre mi piace concludere con una frase "storica:"Non penso mai al futuro. Arriva così presto. (Albert Einstein)
di: GPonGP (del 24/10/2016 @ 17:06:51 in Habana, linkato 832 volte)
Profumato, fresco, dolce e dissetante: il Mojito è comprensibilmente uno dei cocktail più amati (e consumati) al mondo, tanto che la sua storia vive tra leggenda e realtà. Ma fatelo come si deve!

A Cuba il mojito è una vera e propria istituzione, viene sempre associato a Ernest Hemingway, noto estimatore di alcolici, che amava gustare il cocktail alla Bodeguita del Medio (e il daiquiri al Floridita, ma questa è un'altra storia). La Bodeguita era un locale molto amato da personaggi come Pablo Neruda e Salvador Allende, oggi assediato da turisti provenienti da tutto il mondo che vogliono bere il mojito preparato proprio lì, nel locale divenuto ormai leggendario.

Leggenda narra che, dietro al più noto cocktail cubano, ci sia in realtà un inglese, precisamente Sir Richard Drake (corsaro della corona inglese) noto come 'El Draque' (il drago), pirata. Nel 1578, dopo un ricco saccheggio, Drake fece tAppa, con il suo equipaggio, a la Isla de la Juventud, una piccola isola di Cuba, dove gli uomini poterono abbeverarsi: menta schiacciata, spirito locale (rum non filtrato) e limone verde. Drake se ne innamorò e ribattezzò quel mix di sapori Draque o Draquecito, in onore del proprio soprannome.

Un'altra versione della storia di questo cocktail è legata agli schiavi dei Caraibi e collocata sul finire del Settecento, quando la canna da zucchero veniva fatta fermentare per realizzare una sorta di nettare e poi mescolata con l'aguardiente. Il risultato era il mojo (che in genere è nota come salsa di succo di limone e aglio usata in cucina per marinare), che però non veniva degustato come bevanda di piacere, i curanderos - guaritori - lo usavano nei loro rituali come medicinale per la cura di tutti i mali.

La aguardiente, ossia il primitivo rum, Apportava il caldo, l'acqua diluiva l'alcool, il lime combatteva lo scorbuto per la mancanza di vitamina C, la menta aromatizzava e lo zucchero rendeva gradevole la miscela. Infatti i naviganti che si imbarcavano in lunghi viaggi spesso venivano colpiti dallo scorbuto per mancanza di vitamina C, dato i consumi limitati di cibi freschi. Fu un medico scozzese a scoprire la causa della malattia nel 1747, trovando la soluzione nelle scorte di citrici sulle navi. I marinai inglesi furono i primi ad portale grandi quantità di arance e limoni, diventando ingredienti base della loro dieta.

Agli inizi del 900, anche tramite le distillerie Bacardi, la produzione di rum era molto più raffinata e si utilizzava l'invecchiamento, di conseguenza si ottiene un prodotto di maggiore qualità. Il barman Attilio De La Fuente, ideò dietro al bancone de La Bodeguita Del Medio il primo Mojito moderno.

Gli ingredienti sono pochi ma essenziali:
  • circa 5 cl di rum bianco
  • il succo di mezzo lime (circa 2,5 cl)
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna raffinato bianco
  • acqua gasata o soda, quanto basta (circa 9 cl)
  • 3-4 cubetti di ghiaccio
  • 5 foglie di yierba buena (in alternativa menta)
  • 1 rametto di menta per decorazione
  • 1 goccia di angostura (opzionale)


Preparazione
In un bicchiere, tipo tumbler alto, mettete due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime. Mescolate con cura affinchè lo zucchero sia ben sciolto, aggiungete la menta, schiacciate delicatamente con il pestello, aggiungete il ghiaccio, il rum e completate con una spruzzata di soda. Guarnite con un rametto di menta e una fetta di lime. Per un preparare un 'Mojito criollo', che significa locale, aggiungete una goccia di Angostura.

Non servono particolari attenzioni per preparare un buon Mojito, ma qualche buon consiglio.
Mai pestare violentemente la menta, che sprigionerebbe sensazioni amare poco gradevoli. La menta, perchè non risulti amara e rovini il sapore del mojito, dev'essere fresca. Ecco perchè il mojito è un cocktail estivo, è durante questa stagione che la menta matura e la caratteristica del mojito è proprio la freschezza della menta che contrasta col gusto decisamente più forte del rum.
di: GPonGP (del 03/10/2016 @ 17:05:51 in Habana, linkato 758 volte)
Forse è finirà l'era del iconico malecon, dove giovani amanti si abbracciavano, musicisti riempivano del song il lungomare, pescatori affollavano la riva, il 'canonazo' rombava e tutti si guardava il tramonto. E' l'era digitale ed anche Cuba inizia, seppur lentamente, ad aprirsi agli hot-spot ed al mondo. Ci dovremo abituare al cambiamento e vedere il malecon pieno di smartphone in un mondo virtuale al posto degli abbracci, dei sorrisi e di quell'atmosfera romantica del lungomare habanero.

Il governo di Raul Castro aveva annunciato con enfasi il progetto: entro la fine del 2016 sarà installato wi-fi a pagamento nel luogo più rAppresentativo e affollato di L'Avana: il Malecon. Così sei chilometri di costa, dal Paseo del Prado alla foce del fiume Almendares, confine occidentale del centro della Capitale, si gremiranno di cubani in cerca di connessione wi-fi. forse, questa sarà l'occasione per vedere attenuate le abituali polemiche tra filo-governativi e dissidenti anticastristi, con i primi che imputano all'embargo imposto dagli Stati Uniti i ritardi nello sviluppo di infrastrutture sulle telecomunicazioni dell'isola, e i secondi che accusano il governo di limitare gli accessi e di controllare le informazioni che girano sul web, quindi facendo prevalere ragioni squisitamente repressive. (Un'Approfondita analisi realizzata nel 2012 da Limes diretta a misurare l'incidenza dei social sulle rivoluzioni arabe, segnalava che l'equazione 'diffusione dei social media = probabilità di cambiamento sociale' non è valida. Secondo la rivista di geopolitica negli Stati che più usano Internet, il vento della primavera araba aveva spirato meno, e se questa diversa 'equazione' sociologica avesse un suo fondamento, il regime dei fratelli Castro potrebbe dormire sonni tranquilli) Di certo, a Cuba, la connessione al web oggi è difficoltosa, si stima che solo il 5% della popolazione abbia accesso alla rete, e per quanto i cubani facciano ricorso alla loro fervida immaginazione per condividere in qualche modo gli accessi, il 'digital divide' crea una vera frattura sociale. I privilegiati da una parte, ossia i politici, i funzionari della nomenclatura, i medici e i giornalisti dei mezzi informativi affini al potere, che hanno possibilità di accedere alla rete, e la maggioranza della popolazione dall'altra, con un'ampia fetta di cittadinanza che vede Internet come uno strumento economicamente irraggiungibile, un'ora di connessione costa due-tre pesos convertibles, circa due-tre dollari, lì dove lo Stato eroga stipendi medi di Appena 25 dollari.
di: GPonGP (del 04/08/2016 @ 16:46:56 in Habana, linkato 858 volte)
Ho da sempre sostenuto che investire a Cuba è un rischio, (vedi precednte post Cuba mi trasferisco ...a fare cosa?), ammetto però che i dati inerente al settore del terziario, nello specifico il turismo, sono indubbiamente promettenti: boom turisti, 2.2 milioni in 6 mesi, trainano operatori privati. +83,9% visitatori da Stati Uniti. Per quanto questi dati siano ancora ben lontani dai valori del turismo in Italia, che con i suoi quasi 50 milioni di arrivi, si attesta al quinto posto della classifica mondiale dopo Francia, USA, Spagna e Cina, Cuba ha registrato nell'anno passato 4 milioni di turisti, con il Canada come primo emissore con oltre un milione 168 mila viaggiatori (+12%), seguito dai principali mercati europei: la Germania (26%), l'Inghilterra (26%), la Francia (33%), l'Italia (18%) e la Spagna (35%). Nel periodo risalta l'incremento di visitatori provenienti dalla Svizzera (+35,4%). Nei primi 6 mesi del 2016, Cuba regista 2,2 milioni di stranieri che sono arrivati nell'isola, un aumento del 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Tutta la struttura economica a Cuba è in mano allo Stato, ma gli operatori privati stanno guadagnando spazio nell'industria turistica a Cuba, hanno indicato che questi piccoli imprenditori privati servono come 'Appoggio strategico' per 'complementare' l'offerta ufficiale. Sono i 'cuentapropistas' (lavoratori in proprio) che gestiscono bed and breakfast, Appartamenti in affitto, ristoranti, trasporti. Anche in questo settore è risultato cruciale l'effetto del 'disgelo' dei rApporti fra L'Avana e Washington: nel primo semestre dell'anno il numero di americani che hanno visitato l'isola è aumentato del 83,9%, e questo prima ancora che si siano ristabiliti i collegamenti aerei regolari con gli Usa. Sinceramente non sono in grado di prevedere se questo aumento turistico, principalmente americano, Apprezzerà Cuba per quel che è, dall'arretratezza delle infrastrutture e dalla discutibile qualità dell'accoglienza, senza parlare della completa asenza di servizi 'digitali', (in Europa la quota di turismo in ingresso che proviene dal web è quasi del 50 %, in Italia, siamo sottomedia con un 26%, in America non so in che percentuale si attestano i servizi turistici digitali ma immagino siano alla pari della media europea), quindi questo settore sarà certamente al centro delle attenzioni di sviluppo ed interesse, anche se non di immediata implementazione. In questo navigare di idee..penso che sarebbe fattibile una App off-line, (al momento a Cuba non è possibile la geolocalizzazione satellitare) dove siano mAppate comunque le cartografie, le indicazioni di locali, case particulares con prenotazioni tramite sms, luoghi da vedere ecc... Il difficile non è tanto la App in se, ma disporre di 'blogger' e conoscitori dell'isola, per riempire la App dei contenuti.... Amanti di Cuba...cosa ne pensate?
di: GPonGP (del 05/09/2016 @ 16:03:07 in Habana, linkato 1958 volte)
A seguito di un precedente post, ho ricevuto varie richieste di informazioni sull'argomento 'Casa a Cuba. Forse per la natura setessa dell'isola, che è un paradiso caraibico, con una delle popolazioni più istruite del mondo, sanità su livelli europei, mare cristallino e stile di vita libero, Cuba sembrerebbe, almeno secondo l'immaginario più comune, un vero e autentico paradiso e non sono rari i casi di innamoramento a prima vista per chi abbia visitato questa splendida isola. Dall'innamoramento alla voglia di acquistare un immobile a Cuba il passo è davvero breve. Acquistare una casa a Cuba, ancora oggi e a prescindere da quale sia l'area del Paese dove vorremmo avere il nostro immobile, non è ancora facile ed è ancora operazione soggetta a particolarissime restrizioni. Sia che voi vogliate comprare per vivere sull'isola o che per fare un investimento. Nella capitale cubana, l'Avana, esistono due quartieri, Miramar e Siboney, dove uno straniero può acquistare casa, normalmente Appartamenti in condomini molto nuovi e costruiti con buoni standard qualitativi, peccato che i due quartieri in questione non sono sicuramente parte di quel sogno caraibico che vi ha probabilmente fatto innamorare: si tratta di quartieri molto urbani, dove si respira poco lo spirito cubano, anzi di cubano, per intenderci, c’è davvero poco ed i prezzi di un Appartamento sono alla europea, 120.000–150.000 euro, da corrispondere in genere in Peso Convertibile. I coniugi di cittadini cubani hanno un'alternativa che poi non differisce molto da quella di un prestanome. Si può ovviamente intestare la casa al proprio marito o alla propria moglie, situazione che, lo dico senza pregiudizi ma conscio delle esperienze che nostri connazionali hanno dovuto affrontare a Cuba, non è affatto ottimale. La casa infatti sarà intestata in via esclusiva al vostro coniuge, con il risultato e il rischio che, nel caso di divorzio, rimarrà di sua esclusiva proprietà. L'unico vantaggio effettivo legale per chi è coniuge di cubani è sicuramente la possibilità di poter avere a disposizione un permesso di residenza permanente, che permette tra le altre cose anche di lavorare e che è dunque Appiglio legale solido per chi vuole rimanere nel paese per lunghi periodi. In questo caso, costruire a Cuba, significa affrontare un vero 'calvario', se pensate di costruire nei tempi prefissati ...scordetevelo. Esiste una regola fondamentale, non rimandare mai all'ultimo la ricerca dei materiali di costruzione, quel che trovi oggi domani non c'è più facile trovare per i negozi la pittura bianca in quantità, allo stesso tempo è facilissimo che il giorno dopo non trovi più niente chiaro che dopo quello che il negozio ti vendeva a 6 cuc lo trovi giusto fuori dal negozio a 20 cuc stessa cosa per le mattonelle, stessa cosa per i rubinetti il lavandino, spesso si trovano materiali a prezzi ribassati, infatti altra meccanica cubana è quella di andare in giro per i negozi comprare a prezzo ribassato per poi farsi un giro per chi ristruttura e rivenderle a prezzo aumentato. Ricordatevi non rimandate mai a domani quello che trovate oggi, se vi serve compratelo, rischiate di non trovarlo e di pagarlo più caro. con la dovuta attenzione che anche a cuba esiste la differenza di prezzo e qualità come in tutti i paesi del mondo, non cadente in tentazione sul cemento, ascoltando ciò che dice la gente su quanto sia conveniete comprare il cemento ne grande mercato de 'la calle', se tutto va bene e solo un mischiato, e la sua 'presa' e resistenza è a dir poco inesistente, così come i blocchi da costruzione di tipo 'criolli' fatti in casa con cemento mischiato a calcinacci tritati a simulare la sabbia. Pertanto fatto l'Approvigionamento dei materiali idonei, i cui costi sono Approssimativamente 10 peso a blocco e 150 peso a sacco di cemento, per una spesa media di qualche equivalente migliaio di euro per una media costruzione, serviranno poi i servizi dell' idraulico per fare un bagno portare l' acqua in casa, sia in cucina che nel bagno compreso di tubi, con un costo di circa 2000 pesos, un muratore circa 1200 pesos, un elettricista compreso di cavi e prese varie, con un costo di altri 1500 pesos. Quindi, con circa 5000 euro, si costruisce una casa di buoni standard qualitativi....poi serve tutto il resto per viverci. Ma di questo ne parlerò in un prossimo post.
di: GPonGP (del 22/09/2016 @ 15:52:41 in Habana, linkato 3133 volte)
Alberto Korda, il cui vero nome è Alberto Diaz Gutierrez, è il fotografo cubano più noto al grande pubblico ma al tempo stesso più sconosciuto. Nato il quattordici settembre 1928 a La Habana, morì il ventisei maggio 2001 a Parigi. Le sue immagini leggendarie sono legate ai ritratti di Ernesto 'Che' Guevara e del ex-leader cubano Fidel Castro. Alberto Korda, cubano, lavorava nell'isola da prima dello scoppio della rivoluzione castrista. Il giovane fotografo, in società con un collega, aveva aperto uno studio per scattare fotografie di moda e pubblicità nella Cuba corrotta dal regime di Fulgencio Batista. Con lo scoppio della rivoluzione, nel 1959, il giovane Fidel Castro e i suoi più stretti collaboratori si rendono conto dell'importanza di far Apparire, al di fuori dei confini, l'immagine di un governo dinamico e pieno di energie. E' così che Korda, fotografo di pubblicità e di moda, viene assoldato dai collaboratori di Castro e diventa il fotografo del nuovo governo cubano. Col passare del tempo Korda si Appassiona alla causa cubana e continuerà a restare al fianco del Lider Maximo. Korda è colui che immortalò Ernesto Guevara nella celebre foto del 'Guerrillero Heroico', (guerrigliero eroico),una fotografia che ha fatto il giro del mondo. Conosciuta praticamente da tutti, per il carico emozionale che ha trasmesso a intere generazioni e per essere stata il simbolo di una tentata riscossa sudamericana. L' immagine che ritrae Ernesto Che Guevara con il basco e la stella, durante i funerali pubblici che celebravano i morti dell'attentato alla nave La Coubre nel porto de L'Avana nel 1960. L'immagine divenne famosa soltanto dopo la morte del "Che", divulgata dall'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli che ne fece un poster, facendola conoscere a tutto il mondo, senza però svelare il nome dell'autore e non riconoscendogli un centesimo visto che l'amico Korda gliela regalò. Alberto Korda non si è impegnato per ottenere il riconoscimento dei diritti della foto del Che perché considera il suo lavoro un servizio alla rivoluzione.
Immagine divenne il simbolo, fin troppo commercializzato, della speranza e di una visione romantica di un mondo senza ingiustizie e diseguaglianze sociali, che ancora oggi riesce a suggestionare l'immaginario collettivo di molti giovani.
Sempre di Korda è lo scatto di un'altra foto del 1959, 'El Quijote de la farola' (Il don Chisciotte del lampione), foto che forse avrete visto di sfuggita un paio di volte nella vostra vita, ma non per questo meno nota. Quest' ultima mostra un guajiro, un contadino cubano, con un cAppello di paglia sfilacciato, che ha come coccarda una bandiera cubana, arrampicato in cima ad un enorme, enorme, gigantesco lampione in 'plaza de la revolucion' in Habana. Sotto di lui si raccoglie una folla, ma il fotografo lo guarda di fronte, anche se da lontano. Una foto che riassume magistralmente lo spirito del primo anniversario del 26 luglio, (anniversario dell'assalto della caserma Moncada) ed anche il primo anniversario dove il 'Che' trascorse lontano da Cuba'. L'immagine contrAppone il fervore della rivoluzione e l'uomo che, serenamente la osserva fumando.
La foto è incredibile e ci invita a fare molte domande. Come sia arrivato lì? Era un combattente, forse della cavalleria di Camilo Cienfuegos? Sei ancora vivo oggi, tra i tanti novantenni dell'isola?
Certo ai tempi, un qualunque cubano che salì sul palo ad oltre 4 metri per osservare quel che stava accadendo e che casualmente fu immortalato.
Molte volte ho sentito parlare di questa foto dal padre di mia moglie, con orgoglio ed al tempo stesso delusione, al punto che ho voluto verificare quanto mi diceva, constatando che quell'uomo era 'Paco' all'anagrafe, Eleuterio Tirado (usando un solo nome e cognome), il nonno di Lisandra, mia moglie, ormai deceduto nel 2008. Di quella foto, la famiglia di Lisandra detiene ancora un originale.
di: GPonGP (del 29/07/2016 @ 15:26:21 in Habana, linkato 3141 volte)
Chiunque abbia visitato Cuba, alloggiando in "case particulares", la prima volta rimane un pò sorpreso e scettico nel vedere questo sistema di scaldare l'acqua per la doccia. Devo dire che anche io la prima volta che lo ho usato, ho avuto forti dubbi, legati soprattutto alla sicurezza, poi con il tempo ci si fa l'abitudine e si controlla prima di accenderlo. "Calentador de agua por ducha", un Apparecchio che si installa direttamente al tubo dell'acqua e si collega alla rete elettrica.... più o meno in modo sicuro, spesso derivando fili elettrici dall'illuminazione del bagno. Esistono poi sistemi economici "fai da te" per riscaladare l'acqua e per diffondere il getto d'acqua.
di: GPonGP (del 18/04/2017 @ 15:15:08 in Habana, linkato 1194 volte)
Sono in tanti che mi chiedono informazioni per come organizzare una minivacanza nella caraibica Cuba, possibilmente con pochi spiccioli... ma questo è impossibile! Ai più sembrerà strano, ma una vacanza a Cuba costa molto più di una vacanza in altri lidi... Cuba è Cuba....difficile trovare un viaggio tour a pochi spiccioli..!
br> Ma allora quanto costa un viaggio a Cuba? Bhe...difficile dirlo, un viaggio di per se costa il prezzo del biglitto aereo, ma poi la differenza la fa "il come si intende passare la vacanza" sull'isola.! Ma allora..chi è questa decantata Cuba?

Cuba sta nel Golfo dei Caraibi. Una lingua di terra grande un terzo dell'Italia, da cui dista 9000 chilometri. Lunga 1.200 km per 100 di media, ha 3.500 km di coste. Della foresta pluviale che fino a qualche decennio fa occupava tutto l'interno pianeggiante, è rimasto ben poco per fare spazio ai campi coltivati, vera dispensa del popolo cubano dopo l'embargo americano. Ci va sia il turista vacanziero, che quello colto e curioso, per vedere le tipiche case settecentesche, i conventi e le chiese, con architettura del barocco cubano, i palazzi e le ville della borghesia criolla (creola).

A Cuba non mancano certo i luoghi da visitare e molti di questi sono patrimonio dell'umanità sotto l'egida dell'Unesco. Ma l'isola è famosa prima di tutto per le bianche spiagge coi palmizi e le acque coralline. Specie sulla costa che si affaccia verso Miami, dove c'è L'Avana (San Cristobal de La Habana), capitale dal 1899, rinomata principalmente per la sua intensa vita mondana. Ricca di storia e d'arte, è la città dei Caraibi con il maggiore patrimonio di architettura coloniale spagnola in America. Il nucleo storico del XVI secolo si trova alle spalle del porto, vi sono imponenti fortezze ed edifici barocchi del XVII e XVIII secolo. Poco distante c'è Varadero, popolare località turistica famosa per la Playa Azul, tra le spiagge più ampie e dei Caraibi. Un posto per passare una giornata di mare sulle sabbie bianco argento, prima di rimettersi in viaggio per raggiungere Baracoa, la più antica città cubana, con un percorso di 250 chilometri tra insenature da sogno e tre parchi nazionali per giungere all'ultima tAppa d'obbligo, la provincia occidentale di Pinar del Rio con la valle di Vinales, dove si producono i famosi sigari cubani.

Ho eleborato questo mini tour, quale percorso dove ritrovare il piacere delle spiagge cristalline senza trascurare la natura e l'autenticità paesaggistica del luogo, ovviamente senza trascurare la capitale dell'isola. Condensando in 9 giorni relax e piacere della scoperta, cercando di rendere una vacanza, il cui prezzo sia contenuto entro i 1500 euro a persona, considerando almeno una coppia per ripartire le principali spese di alloggio e trasporto.

1° giorno arrivo in Habana + pernottamento + 1 gg in città cosa vedere:
Sistemazione con formula "roulette" in "casa particular" in Habana. Possibilità di notte al Vedado, sulla vetta dell'edificio Focsa. Siediti al bar La Torre, dell'ultimo piano, ordina un mojito e attendi laa notte, osserva il buio nel mare, il panorama che si colora di mille sfumature della città.

2° giorno in Habana colazione in casa, poi un giorno in Avana Vecchia: Piazza della Cattedrale, Plaza de Armas, Plaza Vieja, Capitolio e calle Obispo, Fabrica di Tabaccco Partagas, Museo della Rivoluzione. guarda habana tour
cena libera, notte a scelta tra le tante opzioni offerte dalla città, rientro individuale alla casa.

3° giorno Pinar del Rio e Vinales con pernottamento, cosa vedere:
questa località non può mancare in nessun itinerario poichè è un luogo magico. Grota cueva del indio, i mogotes e le piantagioni di Tabacco, fare una escursione a Cavallo per tutta la valle che e´una cosa bellissima e molto rilassante. Una delle perle della provincia di Pinar del Rio è Las Terrazas (a circa 50 km dal capoluogo e a 60 km dall'Avana), un villaggio rurale eco sostenibile (con diversi laboratori di legno, ceramica ed atelier), edificato nel 1968 nell'ambito di un ambizioso progetto di riforestazione. Las Terrazas, è un "paradiso verde da 5.000 ettari" divenuto parte della Riserva della Biosfera tutelata dall'UNESCO. E' la meta perfetta per gli amanti delle escursioni (offre la possibilità di svolgere un avventuroso canopy tour) e del birdwatching.

4° giorno Vicino Vinales ci sono due isole , Cayo Levisa e Cayo Jutias , la prima turistica e la seconda vergine , potete andare in una di queste due isole un giorno e fare il bagno in acque bellissime.
Benchè Cayo Levisa è raggiungibile solo in traghetto, la piccola isola è nota ai subacquei per i suoi punti d'immersione, dove si trovano numerose formazioni coralline e pesci colorati. Mentre per raggiungere Cayo Jutias non è necessario prendere un traghetto, è collegato alla terra ferma da un sottile terrapieno su cui c'è la striscia d'asfalto che si fa strada nella vegetazione fino a gettarsi in mare, in piccoli ponti all'Apparenza quasi inesistenti. Lungo e stretto, nella sua estensione di spiaggia bianca corallina, lambisce dolcemente un mare che digrada dolcemente senza consistenti maree con toni di blu e turchese. Nel tardo pomeriggio, rientro in Habana, cena in paladar sul percorso, pernottamento in casa particular.

5° giorno Habana, colazione in casa, giornata "free" + pernottamento, cosa vedere:
opzione 1
dal Malecón, la bellezza del lungomare fino ad esplorare la vita notturna che si anima in quella zona. Una gioia immensa ti scalderà il cuore, una vista panoramica ti sazierà lo sguardo, tu sentirai una vibrazione positiva salirti dalla punta dei piedi e arrivare velocemente fino alla mente Esplorare la Habana Vieja. Quattro meravigliose piazze la contraddistinguono, una passeggiata piacevole ti condurrà alla scoperta di questo quartiere. Plaza de Armas, con il suo mercatino di libri usati e il gigantesco albero di ceiba, Plaza Vieja, che profuma di cambiamento e rinnovamento grazie ai suoi palazzi ristrutturati e ai negozi di marche famose, Plaza de San Francisco de Asís, vicina al porto e al museo del Ron, e Plaza de la Catedral, con la sua architettura barocca e la stupenda e imponente cattedrale. guarda habana tour
opzione 2
Le spiagge di Playas del Este si trovano alla periferia orientale di L'Avana e si estendono per circa sei chilometri da ovest verso est. Anche se le spiagge si trovano fuori città, sono molto facili da raggiungere, soprattutto in auto, basta seguire la Monumental in direzione est e svoltare nella via Blanca e dinanzi ai vostri occhi Apparirà il Golfo del Messico, dove affacciano tutte le spiagge. Esse anche se hanno ognuna un nome diverso sono caratterizzate tutte da sabbia bianca, mare cristallino e rade di palme che contribuiscono a creare un paesaggio tropicale fantastico. Queste spiagge sono il perfetto scenario per rilassarsi e gustare meravigliose grigliate di pesce o dell’ottimo pollo fritto da mangiare con i piedi in acqua.

6 ° giorno Peninnsula de Zapata, 1 giorno + pernottamento: cosa vedere:
Sulla costa meridionale di Cuba, nella sua parte occidentale, troviamo la penisola di Zapata. È stata chiamata "Zapata", cioè scarpa in spagnolo, per la sua forma. E' una zona di paludi e mangrovie, il paradiso dei coccodrilli e di uccelli di tutti i tipi. Parco Nazionale, è certamente una delle riserve naturali più grandi e più belle dell'isola. E'una delle zone paludose più estese dei caraibi. Si tratta di un paesaggio molto esteso, verde e privilegiato, con una flora e una fauna unica che danno la possibilità di vivere a contatto con la natura. Zapata è il rifugio del coccodrillo cubano, infatti a Guama (laguna del tesoro) esiste un allevamento di coccodrilli secondo per estensione al mondo. In questa laguna oltre ad ammirare la vegetazione lacustre, tramite un canale d'acqua è possibile arrivare a Villa Guamà, che si trova vicino al laghetto di forma circolare e per andare sulla laguna, occorre prendere una lancia o aggregarsi ai vari gruppi, che salpano dal porticciolo ogni mezzora circa. Un incredibile e fantastico villaggio turistico costruito su dieci isolette della Laguna del Tesoro, tra loro collegate da ponticelli di legno. La penisola è famosa anche perché nel 1961 è stata teatro dell'atterraggio durante la Guerra Fredda nella mitica "Baia dei Porci".
Nel tardo pomeriggio, partenza per la città di Matanzas, cena in paladar sul percorso, pernottamento in casa particular. Notte libera alla fantasia individuale.

7° giorno Varadero colazione in casa e partenza per Varadero, + pernottamento. Varadero è una parte di Cuba che non è Cuba, ma è come se fosse un prolungamento della vera isola attaccato lì per sbaglio. Dopo aver assaporato l'atmosfera tradizionale, Varadero è più una Costa Smeralda americana che in parte rovina l’autenticità della Perla dei Caraibi. Che il panorama cambia drasticamente da mutare così tanto e trasformarsi in una strada piena di resorts, ristoranti e nient'altro. Ma dopo tutto, a Varadero ci si va per un solo motivo, l'acqua cristallina. Certo è che la sabbia bianca abbagliante, la fresca brezza tropicale e il mare calmo e trasparente, sono i segni distintivi di Varadero. Se poi al relax volete aggiungere un po' di movimento non avete che da chiedere. Cena libera in ristorante e notte di fantasia individuale.


8° giorno ritorno colazione in casa e rientro in Habana, tempo libero per organizzarsi, o ultimi percorsi in città se l'orario di partenza per il ritorno italia lo permette, Musei e Città moderna, Piazza della rivoluzione, Vedado, Il Cimitero di Cristoforo Colombo. se tempo disponibile, visita alla casa di Hemingway, la zona residenziale di Miramar.
partenza per aeroporto rientro in Italia






di: GPonGP (del 10/08/2016 @ 14:02:53 in Habana, linkato 842 volte)
C'è tanto 'rumore' sul tema 'acquistare casa a Cuba', da parte dei tanti amanti dell'Isla Grande del Caribe. Alcuni mi hanno scritto chiedendomi consigli, altri amici si sono trasferiti, altri vedono solo una opportunità ma dai grandi rischi. Ripercorrendo la breve storia, ricordo che, fino al 2011 comprare e vendere case a Cuba era vietato per legge, gli stessi cubani che volevano comunque farlo, ricorrevano spesso a mezzi illegali e scorciatoie, quali per esempio con matrimoni che prevedevano case in dote e che si concludevano poi in divorzi. Le case Appartenevano allo stato, che le aveva assegnate alle famiglie dopo la rivoluzione del 1959, ma nel tempo, abitazioni pensate per una famiglia sono state suddivise in spazi sempre più piccoli e la mancanza di denaro non non ha permesso alle persone di curare le loro case, che nel tempo si sono degradate sempre di più. Parliamo dei 'solar', edifici che, a seguito di frazionamenti in mini Appartamenti, riescono a ospitare decine di famiglie. Edifici un tempo sfarzosi, caduti in malora dopo gli anni 50, senza vetri né infissi, le finestre vuote da cui vedi solai crollati, preziosi pavimenti in ceramica inizio di 900, scale precarie, contatori elettrici scoperchiati, le abitazioni in fila dietro grate di ferro. Qui, in pochi metri quadri vive un'intera famiglia. Sebbene la situazione stia cambiando, il modello abitativo Solar, micromondi dove tutto è condiviso e non esiste privacy, resta un punto fermo nella società cubana, attestandone tutta la difficoltà nell'affrancarsi dal passato per costruire un futuro differente. Circa un anno fa, a Milano, alla Galleria Bianconi, è stao presentato il lavoro fotografico di Carolina Sandretto. Durante una sua permanenza di alcuni mesi a Cuba, l'autrice ha indagato la realtà abitativa dei Solar, raccogliendo attimi di vita quotidiana, scorci di interni, momenti di intimità.

Ripropongo il link al sito di Carolina Sandretto (fotografa italiana residente a New York) dove è possibile visionare alcune foto della personale intitolata Vivir con..., dove l'artista indaga, attraverso il ritratto, la società cubana e le sue trasformazioni, mostrando magnifiche foto che ritraggo le persone nelle loro case, nel loro ambiente normale...dei Solar naturalmente.
di: GPonGP (del 17/06/2017 @ 14:00:29 in Habana, linkato 770 volte)
E' risaputo che una parte di me è legata a quel mondo caraibico, non tanto per le sue politiche, ma per l'amore che si prova quando incontri un luogo "incantato", sospeso nel tempo e fuori da ogni logica con cui siamo abituati a convivere nel nostro sistema.

E' di ieri la notizia che Donald Trump annulla "con effetto immediato" l'accordo, siglato poco più di un anno fa dal viaggio di Obama a Cuba. Il tycoon ha infatti deciso di rimettere tutto sul tavolo, firmando una nuova direttiva. Secondo Trump l'accordo precedente è stato stretto con "un governo che diffonde la violenza e l'instabilità" e che si è limitato ad "arricchire il regime castrista". Le aperture sul commercio e sul turismo "non hanno portato vantaggi ai cubani e neanche migliorato la situazione dei diritti umani". Per questo The Donald si è detto convinto di voler "Applicare con maggior convinzione l'embargo e il divieto sul turismo".

Così, Cuba, probabilmente ricadrà nel già vissuto "periodo especial" degli anni 90, quando a seguito del collasso, in seguito alla crisi dell'Unione Sovietica e dei paesi dell'Est europeo, l'embargo statunitense si fece maggiormente sentire, generando una crisi che ha lasciato un segno indelebile in tutti i cubani.

leggi anche:
Cuba unica scommessa possibile

e per una breve vacanza:
info mini tour Cuba
di: GPonGP (del 05/12/2016 @ 13:45:45 in Habana, linkato 847 volte)
La rumba cubana è stata dichiarata dall'Unesco 'Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità'. La decisione è stata assunta dal Comitato intergovernativo nel corso della riunione tenuta ad Addis Abeba. La motivazione è che la rumba cubana è 'una manifestazione di autostima e resistenza' che contribuisce alla formazione della identità nazionale. La delegazione cubana ha dedicato il riconoscimento alla memoria del lider maximo Fidel Castro (scomparso il25/11/2016).

Cosa è la rumba cubana? La rumba cubana oltre che ad essere un ballo o un canto, deve essere intesa come un tipo di 'FESTA', infatti quando i cubani dicono 'vamos a hacer una Rumba' la vivono come festa vera e propria. Nella Rumba Cubana si integrano molti elementi che derivano dal contributo della popolazione africana e dalla loro cultura, ma non assumono più la caratteristica della musica rituale come nella Santeria, bensì danno vita ad una musica profana a livello urbano. Oltre all'influenza africana si percepisce molto l'impronta spagnola con i loro tipici strumenti e canti. Il nome stesso Rumba, infatti, in Spagna rAppresenta un altro tipo di musica e ballo. La rumba cubana. è l'espressione della vita quotidiana, dal contenuto del canto al ballo. Quasi ogni Rumba ha inizio con una parte cantata di carattere espositivo e propositivo, seguita dagli strumenti, dal coro e infine dal ballo, il quale suscita l'espressione 'quando SI ROMPE LA RUMBA' e in questo momento si ha l'uscita dal cerchio dei partecipanti: una coppia formata da uomo e donna, oppure, nel momento della Columbia si esibisce un solo partecipante alla volta. Ci sono infatti vari tipi di stili di Rumba Cubana, alcune ritenute molto antiche conosciute come Rumbe del tiempo Espana, poi abbiamo lo Yambù, il Guaguancò, la Columbia, e la Jiribilla.
di: GPonGP (del 03/01/2018 @ 13:30:41 in Habana, linkato 1145 volte)
Ma quanto costa organizzare in autonomia un viaggio a Cuba?

Abbondano gli aggettivi con cui si descrive l'Isla Grande, la più grande isola dell' arcipelago delle Antille, Cuba, solare, sorridente, rivoluzionaria di un tempo imbrigliato nel passato, musicale, paradisiaca,....

Cuba è un sogno per molti che desiderano andare nel mar dei Caraibi, ma quanto costa un viaggio fai da te in Cuba in solitaria?

Con il termine di viaggio in solitaria, intendo quella formula di viaggio non a pacchetto, ma organizzato individualmente o con amici, dove si desidera viaggiare indipendenti, seguendo solo la curiosità ed i propri interessi. Muoversi, organizzare itinerari e mete seguendo il ritmo personale, sintonizzarsi su un tempo lento, aperto e flessibile, immergervi nella cultura del paese che state attraversando. Liberi di fermarvi, ripartire, oziare, cambiare meta e sperimentare in pieno un profondo senso di libertà.

E' luogo comune che Cuba sia una meta del "turismo sessuale", bhè, forse lo è anche stata, ma senza entrare nel merito di questo argomento, dico solo che pensare di andare a Cuba per questo fine...meglio "svoltiate l'angolo" senza intraprendere un volo transoceanico.

Tornando a stimare qualche costo, Cuba non è la meta più economica, 15 gg in Cuba, in solitaria, possono costare da 130 € a 200€ al giorno, ma anche più, secondo il proprio modo di fare vacanza e di esaudire i propri desideri ricreativi.

Vediamo un prospetto tipico dei costi, così tanto per avere un'idea.

Volo: ho preso a riferimento il sito KLM, dove in questo periodo si può trovare un biglietto di andata e ritorno per la Havana a 600 € (normalmente il volo si acquista con 750 € in economica).

Assicurazione: quella medica è obbligatoria, il costo ovviamente dipende dal massimale, ma diciamo che in media 30 € per 15 giorni per un massimale assicurato di 35.000 €

Visto: il visto di ingresso obbligatorio, conosciuto anche come visto Turistico, costa 25 €

Trasporto: sicuramente è uno dei costi che incidono di più, anche se tutto dipende da che uso si intende fare e per quali necessità, comunque sia, per le opzioni continuative di mobilità, per un mezzo di trasporto si può optare per l'auto a noleggio o per auto con "chofer", ossia un privato (particular) che offre servizi di trasporto disponibile durante il soggiorno. In media 50-60 euro al giorno.

Alloggio: suggerisco le "case particular" ossia le abitazioni private rese Appositamente per questo fine, che affittano stanze con bagno. Ce ne sono di tutti i tipi e prezzi, in media 30 € per notte, spesso con colazione inclusa.

Mangiare: esistono vari tipi di opzioni, dalle "paladar", (ristorantini gestiti da privati), ai grandi ristoranti, ma abbondano le piccole caffetterie e locali di vario genere, insomma ovunque si trova di che sfamarsi. Diciamo che con un "finger food" diurno e una cenetta serale, il prezzo medio è di 25 €.

Divertimento: dai musei, alle attrazioni, alle discoteche, alle spiagge ed tanti i locali per divertirsi, c’è solo l'imbarazzo della scelta, preventivate 50 € al giorno....per passarsela bene.

Oltre a questi costi stimati, deve essere messo in conto il tempo per organizzare il viaggio, ma forse questa è la parte più bella per chi ama questo tipo vacanza, anche se lo ammetto può procurare qualche "mal di testa", per chi è alla sua "prima volta" nell' andare a Cuba in questo modo.


Per maggiori informazioni o contatti:

Travel Coaching
di: GPonGP (del 16/08/2017 @ 13:06:25 in Habana, linkato 672 volte)
Un volto tra i mille che ogni giorno vivono questa impressionante città caraibica: uno sconosciuto senza altri bagagli che i suoi sogni, il marchio di fabbrica del signor Estèvez.

Nella sua piccola casa-azienda-bottega nel centro de l'Avabna vecchia, Orestes Estevez produce vino aromatizzato, ma non ha l'attrezzatura moderna per il processo di vinificazione. Si è adattato usando i condom sui colli dei bottiglioni per lasciare fermentare il vino, con tanta pazienza e professionalità, Orestes Estevez trascorre gran parte della sua giornata a imbottigliare il vino liquoroso che lui stesso produce.

Orestes, non sigilla le bottiglie con tAppi normali bensì con preservativi, lasciando così a fermentare il vino.

L'odore dolciastro della frutta e del mosto, nel frattempo, impregna l'aria circostante della sua modesta casa, all'Avana, a Cuba. Il processo più delicato è il travaso del vino in brocche di vetro. Per mantenere l'aroma fruttato il più a lungo possibile, Orestes si serve di questo metodo semplice ma innovativo.

I suoi vini aromatizzati allo zenzero e all'ibisco sono conservati in un luogo adatto per poter fermentare, I preservativi sono fatti scivolare su ogni collo di bottiglia avviando così il processo di vinificazione.

Orestes Estevez avviò la sua produzione vinicola nel 2000 ricavando la sua piccola cantina nel cortile della sua modesta abitazione, alla quale diede il nome di El Canal. Oggi è diventata una fiorente attività che annualmente produce migliaia di litri di vino aromatizzato con una vasta gamma di frutti esotici, tra cui un largo impiego di guava, conosciuta già dalla civiltà precolombiana degli Aztechi come prugna di sabbia. Il frutto è prodotto da un albero sempreverde, lo psidium guajava, originario dell'America centro-meridionale e dei Caraibi.

Spesso al suo vino Orestes aggiunge anche della barbabietola e qualche vegetale. La sua passione per la "bevanda degli dei" giunse due decenni fa, dopo la carriera nei servizi militari e di sicurezza. Aprì così la sua attività sfruttando le timide aperture concesse dal governo comunista cubano all'avvio di imprese private. Oggi Estevez insieme alla moglie e al figlio, con il supporto di un'assistente, provvede all'imbottigliamento con 300 brocche, ciascuno contenenti 20 litri di vino a testa. L'ingrediente principale è l'uva cubana, ma durante la lavorazione sono aggiunti aromi fruttati di ogni varietà tropicali.

La sua cantina, nel corso degli anni, è diventata un'attrazione di quartiere. I residenti della zona di El Cerro si siedono fuori dalla sua abitazione a tutte le ore e trascorrono il tempo a sorseggiare il suo vino. Un colpo d'occhio è fornito dai bottiglioni di vetro ordinati in fila, ciascuno chiuso con un preservativo che lentamente si gonfia quando inizia il processo di fermentazione.

Quando quest'ultimo termina e non fioriscono più i gas, allora il preservativo smette di gonfiarsi e si affloscia su se stesso: è il segnale che il vino è pronto per essere imbottigliato e messo in commercio. Il processo di fermentazione può durare dai 30 ai 45 giorni. Una volta completato, il vino è pronto per essere imbottigliato, immesso sul mercato locale e consumato nelle case o nei ristoranti. Le vendite si aggirano intorno alle 50 bottiglie giornaliere, al costo di 10 pesos cubani (40 centesimi) ciascuna.

I suoi vini hanno un prezzo accessibile a tutti, in particolare alle fasce meno abbienti della società che hanno uno stipendio medio di 25 dollari al mese e non possono permettersi vini pregiati importati. A causa dell'embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti a Cuba e le inefficienze proprie di un'economia centralmente pianificata, migliaia di prodotti sono quasi impossibili da reperire sull'isola. La scarsità di prodotti ha spinto molti cubani ad adattarsi con ciò che avevano a portata di mano, come ha fatto lo stesso Orestes sprovvisto di valvole sofisticate per far fermentare il vino.
di: GPonGP (del 03/07/2017 @ 12:43:54 in Habana, linkato 1925 volte)
Ricordo la prima volta che andai a Cuba, oltre 15 anni fa, nella rumorosa e caotica Habana per un momento ci fu un attimo di silenzio, fu allora che sentii per la prima volta la frase: "è passato un angelo". Quando si crea un silenzio improvviso vuol dire che un angelo sta passando. In quella frase c'era tutto ciò che ancora ricordo di Cuba: la magia, la poesia, la malinconia.

L'Havana aveva, ma forse ha ancora, il fascino di un posto Apparentemente pericoloso, ma dove di fatto non ti succede quasi mai niente. Certo, bisogna essere un po' accorti, e, avere delle soluzioni per la gente che si accolla subito e si offre di accompagnarti, spiegarti, venderti qualcosa, a partire dal proprio corpo.

Non so quante persone a quel tempo mi hanno chiesto la carta d'invitation per venire in Italia, per fare qualsiasi cosa, oggi quel documento non serve più, ma il desiderio dei cubani di uscire dal paese è rimasto immutato, così come immutato rimane quell'Apparente stato di sospensione dal tempo che offre quel luogo.

Ho visto delle case bellissime dove mi hanno ospitato, ho affittato macchine che poi hanno dato passaggio a sconosciuti, e non potrò mai dimenticare la mia prima nuotata a Cayo Jutias, posto per non troppo turistico e con quel mare, per me il più bello del mondo. Aspettami Habana.
di: GPonGP (del 12/07/2016 @ 12:17:21 in Habana, linkato 731 volte)
Finalmente, io e Lis, dopo lunga ed estenuante trattativa di 10 minuti, ma con prologo di anni, abbiamo deciso di sopraelevare la esistente casa in Habana, per realizzare la nostra residenza estiva, (detto così mi piace molto hehe). Non abbiamo ancora posato la prima pietra dei muri, ma già abbiamo il bagno. Così è Cuba, dove non esistono magazzini edili o Brico Center dove Approvigionarsi dei materiali, quindi si prendono quando capita l'opportunità nel vasto mercato della "calle", perciò non è difficile che si acquistino materiali che verranno realmente utilizzati anche dopo anni. In effetti, il "disgelo" delle relazioni USA-Cuba, ancora non ha prodotto la fine dell'embargo ed i materiali si trovano a "singhiozzo"...come tutto del resto, e, personalmente credo che se nel prossimo futuro, l'embargo sarà eliminato, le difficoltà rimarranno: prima propagandate per colpa del grande nemico del nord, facendo della filosofia della "revolucion" un ancora di salvezza, poi con meno romanticismo e più realismo, sarà colpa per del rating, (Cuba è a rischio default, con classificazione "Caa1" della agenzia Moody's e "CCC" di Standard & Poor's). Sarà un "trauma" per ogni giovane cubano che vedrà infranto il proprio desiderio di "normalizzarsi" al resto del mondo, guardando quella "normalità" dalla finestra di uno smartphone, o dai canali TV o dai "social",...un mondo che non esiste, ma produce l'idea che altrove tutto è dato ed in cuba non c'è nulla e che probabilmente, vista la politica energetica, presto anche quelle finestre torneranno "buie", in quanto per il loro funzionamento serve energia elettrica, energia che Cuba non riuscirà a produrre, essendo dipendente dal petrolio venezuelano, fino ad ora Approvvigionato tramite i "petrolmedici", allora, i vari "jefes statali" già pianificano un calo della forinitura elettrica, entro fine anno, di oltre il 50%, insomma ritorneranno i famosi "apagones", forse si! Beh, allora, un bagno all'aria aperta garantisce di non rimanere al buio.
di: GPonGP (del 28/08/2017 @ 12:10:31 in Finale Emilia, linkato 762 volte)
Sei lì da sempre, perchè non riesco ad immaginare che dimensione hanno 600 anni. Non sei mai stata nè buona nè cattiva, ma solo ciò che le persone hanno fatto di te, hai visto il rinascimento e le grandi guerre, poi avanti, fino al periodo attuale.

Da sempre, "sorniona", hai visto crescere le genti di queste terre, le loro opere, le loro azioni, il loro scorrere del tempo.

Dalle speranze che molti hanno rimesso in te, quando chi ti vedeva per l'ultima volta, entrando nel quel di allora ospedale, a chi per la prima volta ti vedeva, sempre dalle finestre di quell' ospedale, cui tu eri custode.

Io Appartengo a quella generazione che ancora ti ha vista presente e viva, che è cresciuta nella tua ombra e che nei vicoli, tuoi adiacenti, ha camminato per tutti quegli anni, un poco inconsapevoli, dove non si pensa altro che crescere. Gli anni in cui davvero ci si gode la vita.

Sono entrato nella tua pancia, nelle fiere settembrine, quando ci concedevi accesso e in tutti quei momenti in cui ti prestavi a farci conoscere la bellezza di sculture, pitture ed opere letterarie e di teatro, maestralmente presentate da chi ci sapeva coinvolgere in quelle atmosfere.

Ho visto rifarti il "look" più volte, ma tu avevi già iniziato a sonnecchiare e con te molti di "noi", poi tutto d'un tratto il tuo sonno è per sempre.

Sei ancora lì ma in tanti non ti vedono più.

A futura memoria e futura speranza.
Dedicato a Finale.
di: GPonGP (del 22/05/2017 @ 12:02:29 in Habana, linkato 919 volte)
Dall'Avana. Una anziana signora è seduta su una sedia traballante sotto il porticato di una casa dall'intonaco turchese a tratti scrostato e dalle ringhiere vistosamente arrugginite, una delle tante costruzioni in stile coloniale che si affacciano sul Malecon, il lungomare che percorre tutta l'Avana. E' una delle tante signore in età avanzata che l'epoca di Fidel Castro l'hanno vissuta tutta e forse per questo guarda con circospezione i tanti turisti che sempre più numerosi sbarcano sull'isola con la speranza di vivere un viaggio nel tempo.

Percorrere il Malecon è come conoscere i diversi volti e le diverse anime del popolo cubano. Ci sono i giovani incuriositi dai coetanei stranieri vestiti alla moda, tassisti e camerieri che si danno da fare senza sosta per richiamare l'attenzione dei visitatori, e chi si limita a osservare il flusso costante di persone dai davanzali, muovendosi il minimo indispensabile per non farsi sopraffare dall'afa di un'estate prematura. Uno scorcio che racchiude l'essenza di un Paese il quale, a sei mesi dalla scomparsa di Fidel, fa i conti con il passato e guarda, con difficoltà, al futuro. Mentre all'orizzonte si alzano colonne di fumo provenienti dal non lontano Venezuela, nelle cui piazze divampano gli incendi della protesta e la striscia di sangue della repressione di Nicolas Maduro, uno degli ultimi grandi alleati del regime castrista.

Sono in molti a ritenere che dalla morte del lider maximo sia cambiato poco o niente, poi camminanado sul paseo del Prado, si vede il nuovo centro commerciale Manzana de Gomez, nel cuore della capitale, che chiamano «il tempio del capitalismo». Qui, 'una commessa prende 12 dollari al mese di stipendio, e vende profumi che ne costano 92 alla confezione'. E proprio il nuovo complesso di negozi è diventato la mecca degli adolescenti, che lì si danno Appuntamento per fotografarsi davanti alle vetrine di Mont Blanc e Lacoste, e mandare gli scatti ai parenti fuggiti a Miami prima della rivoluzione. Camminando per le strade dell'Avana si nota tuttavia un certo fermento per i tanti cantieri in attività, soprattutto di grandi alberghi. A Cuba l'unica cosa che funziona è il turismo, per questo tanti professionisti si mettono a fare i tassisti o i camerieri, solo così riescono a guadagnare, e a migliorare la loro posizione». Ciò fa presumere che sia proprio questa industria in grado di trainare una lenta ma possibile crescita economica.

Ma basta allontanarsi un pò dalla capitale, verso l'entroterra, per capire qual è il doppio passo del Paese, qui la rivoluzione sembra non sia mai arrivata, mentre sulla strada, due persone transitano su un calesse trainato da un cavallo. Ovviamente fanno eccezione i Cayo, paradisi turistici, che a seconda dei gusti sono popolate da una manciata di bungalow in riva al mare come a Cayo Levisa, nella provincia di Pinar del Rio, o dagli albergoni in stile Miami di Varadero, dove si respira un clima avulso dalla vera anima del Paese.

Per conoscere l'essenza più profonda della Cuba di Castro bisogna addentrarsi tra le valli del tabacco di Vinales, dove i contadini portano avanti le loro tradizioni di coltura tramandate di generazione in generazione, come se il tempo si fosse fermato.

A conti fatti, l'auspicato cambiamento post Fidel sarà un processo assai più lento di quanto si pensi e la vera scommessa è capire se i cubani, orfani di chi per scelta o costrizione li ha presi per mano per oltre mezzo secolo, saranno in grado di diventarne protagonisti o vittime del futuro globale. L'affermazione che più si sente dire, chi è di ritorno da un viaggio a Cuba è senz'altro: hai fatto bene ad andare a Cuba, bisogna andarci ora prima che cambi. Io vorrei tranquillizzare tutti: Cuba non cambierà tanto velocemente!
di: GPonGP (del 03/04/2017 @ 11:48:32 in Habana, linkato 921 volte)
Sono trascorsi già 10 mesi dall'ultima volta che ho Appoggiato piede sulla "Isla Grande", la maggiore delle Antille in quel caribe da me tanto amato. Un tempo quasi infinito, per chi come me, in quel luogo ha ritrovato "l'essenza del essere", sia in relazione famigliare sia per quella sensazione di Appagamento che mi pervade quando Approdo in quella meta. Non tanto per ciò che nell'immaginario collettivo questa Isola rAppresenta, quanto piuttosto per la fuga da questa quotidianità che quell'Isola ben rAppresenta nella mia vita.

In effetti, già è tempo che inizi ad organizzare il prossimo viaggio, sempre che, la mia "dolce metà", originaria di quel mondo, me lo permetta. Già, non ho mai ottenuto "nulla osta", ad un viaggio senza Lei al mio fianco, all'opposto invece, Lei ha più volte viaggiato senza di me. Strani casi della vita, ma indifferentemente da questo, credo che in questa occasione, allargherò l'organizzazione a chi desidera partecipare ad una vacanza alternativa, quindi niente turisti modello "Alpitour"!.

Dedico pertanto questo articoletto di oggi, a quell'isola, sia perchè è da tempo che non lo faccio, sia perchè scrivendo mi infonde il desiderio di viaggiare.

E' di pochi giorni fa la notizia che il pieno di «super» all'Avana è un privilegio solo per i turisti che pagano in contanti e per le auto da loro affittate. Tutti gli altri, comprese le aziende statali che acquistano il carburante con carte prepagate che si riforniscano di benzina «normale», detta anche la «spacca motori» visto il bassissimo contenuto di ottano e il fumo da ciminiera che produce, restano senza benzina perchè il venezuela non la regala più. La decisione del regime di Raul Castro è stata obbligata visto che ormai da settimane Caracas ha interrotto le forniture di carburante alla dittatura caraibica, essendo anch'essa rimasta a secco, e questo nonostante il Venezuela sia il Paese che ha più riserve di petrolio al mondo.


Ma "chi" è questa Cuba da tutti sentita e da pochi conosciuta, mi permetto una pillola di storia, liberamente tratta da un articolo di Umberto Guzzardi, dal sito Il Caffè Geopolitico

Da quando, nella notte di Capodanno del 1959, il presidente e dittatore cubano Fulgencio Batista annunciava ad una attonita platea la sua fuga e la prossima conquista della capitale da parte di un gruppo di rivoluzionari guidati da tali Fidel Castro ed Ernesto Guevara, in arte il Che, l'isola di Cuba è diventata uno dei principali palcoscenici della Storia. La dura reazione statunitense, che varò un pervasivo embargo economico nel tentativo di soffocare la sua economia, ebbe l’unico risultato di spingerla nell'abbraccio dell'orso russo: in pochi anni, il governo dei "barbudos" instaurò un'economia centralizzata, si dichiarò comunista e fedele all'URSS, portando al contempo il mondo ad un passo dall'annichilimento nucleare.


Da allora, il regime cubano ha dato prova di strabiliante resistenza, riuscendo a sopravvivere al crollo della sua benefattrice sovietica ed a trovare anche un valido sostituto nel Venezuela di Hugo Chavez, che ha sempre visto nel "Lider Maximo" cubano un modello ed un "mostro sacro" del sentimento anti-statunitense. La crisi dell'amico e benefattore venezuelano, schiacciato dal crollo del prezzo del petrolio e della sua stessa disorganizzazione, ha costretto però L’Avana a cercare nuovi amici. A riprova del fatto che per i governi il bene più alto è la propria persistenza al potere, il presidente Raul Castro, subentrato al fratello Fidel nel 2008, non ha trovato nessun controsenso nel rivolgersi al nemico di sempre, gli Stati Uniti. Il riavvicinamento, mediato dal Canada e dalla Santa Sede, ha trovato in Barack Obama un presidente ben disposto e comprensivo. Di fronte ad un'apertura abbastanza limitata, Washington nel 2014 ha ufficialmente rimosso il bando ai voli da e verso Cuba, ha riaperto l'ambasciata, ed ha rimosso l'isola caraibica dalla lista dei Paesi sostenitori del terrorismo, passo necessario per abolire l'embargo economico. La mossa del presidente uscente ha incontrato il plauso del mondo internazionale e di quello degli affari. Infatti, pur essendo un mercato piccolo (circa 11 milioni di abitanti) ed a basso reddito (circa 12/15 dollari al mese), molte aziende USA hanno visto grandi possibilità di investimenti, soprattutto nel campo del turismo e dei servizi. Un'altra importante riforma è stata l'abolizione della regola migratoria del "wet foot, dry foot" , (piede bagnato, piede secco), che permetteva ad ogni cubano che riusciva ad arrivare sul suolo degli Stati Uniti di evitare il rimpatrio e di divenire residente legale.

Il 2016 è stato segnato da due eventi estremamente importanti per Cuba e per il processo di disgelo: il 25 novembre la morte di Fidel Castro, uno degli ultimi protagonisti viventi della fase più antagonistica della Guerra Fredda, e l’8 novembre la vittoria di Donald Trump. Durante la campagna elettorale, per ottenere il voto degli immigrati cubani anticastristi, Trump aveva fortemente criticato il disgelo obamiano, definendolo troppo accomodante nei confronti dell'isola. Una volta giunto al potere, il presidente ha annunciato l'intenzione di "rivedere da cima a fondo" la politica USA verso Cuba, di cui ha criticato le continue infrazioni dei diritti umani nei confronti di prigionieri politici, l'insufficienza delle riforme volte alla liberalizzazione della politica e dell’economia, e la continua vicinanza al Venezuela di Nicolas Maduro, da cui Cuba continua a dipendere per le importazioni di petrolio e gas. Un altro punto che potrebbe minare la pacificazione è il desiderio della nuova amministrazione di mantenere operante il carcere di massima sicurezza di Guantanamo. Poco chiara è invece la posizione del presidente a riguardo della politica migratoria. Anche se questa politica è avversata dagli anti-castristi più convinti, essa ha permesso a centinaia di migliaia di cubani di entrare negli USA senza permesso, e pertanto la sua abolizione non può che far piacer ad un presidente che molto ha puntato sulla riduzione dell'immigrazione irregolare.

Per coloro che vedevano nell'apertura di Cuba l'inizio della caduta del regime, la realtà (fino ad ora) sì è mostrata contraria alle loro aspettative: la leadership dell'isola è sopravvissuta alla perdita del loro maggiore esponente, (che aveva ceduto le redini del potere da almeno dieci anni), e non mostra alcun segnale di debolezza. Ben lungi dall'essere isolata, Cuba è stata riammessa nell’OAS (Organizzazione degli Stati Americani) pur senza essere reintegrata, segno della volontà generale di sanare una rottura che perdura dal 1962. Inoltre il governo cubano continua ad essere un attore rilevante nei principali affari del continente, e non soltanto per i suoi tradizionali alleati "socialisti", (quali Venezuela, Nicaragua, Bolivia ed Ecuador). Ne sono un lampante esempio gli accordi di pace tra governo colombiano e FARC-EP, siglati Appunto nella capitale dell'isola. Nonostante ciò, La situazione dell'isola non è per nulla rosea. Malgrado l'apertura del mercato interno e la creazione di alcune aree speciali per facilitare gli investimenti, (quali per esempio la Zona Speciale di Sviluppo El Mariel), infatti, Cuba ha conosciuto una crescita economica estremamente contenuta (circa 1%). A frenare lo sviluppo economico sono soprattutto il peso di una burocrazia farraginosa e pervasiva e la rigidità del sistema, retto ancora da norme socialiste. Tra i nodi più intricati, c'è sicuramente il sistema della doppia valuta, che prevede la coesistenza di un peso cubano (usato per i salari) ed un peso convertibile con il dollaro, a cui ovviamente ha accesso solo una parte ridotta della popolazione, e l'obbligo imposto alle aziende straniere di creare una società mista con investitori ed aziende locali, il che contribuisce a ridurre l’attrattività del mercato.

Dal canto suo, la situazione incerta che si è andata ad instaurare tra Cuba e Stati Uniti scoraggia molte aziende, timorose di perdere i loro investimenti a causa di una recrudescenza della rivalità tra i due Paesi. Per cercare di bilanciare eventuali ricadute negative, L'Avana ha iniziato a corteggiare ogni possibile nuovo partner economico: oltre all'importate accordo per la ristrutturazione del debito siglato con il Club di Parigi già nel 2015, Cuba è riuscita anche ad attirare imponenti aiuti finanziari ed investimenti da GiAppone, Cina e Russia (quest'ultima in particolare partecipa ad un poderoso progetto per la modernizzazione delle ferrovie dell'isola).

In definitiva, dunque, la politica di disgelo tra i due Paesi rimane ancora molto fragile e, per adesso, ha portato risultati non eccessivamente entusiasmanti per nessuna delle due parti. Anche se un ritorno al precedente clima di ostilità non conviene a nessuno dei due governi, una politica troppo aggressiva da parte del presidente Trump od una levata di scudi da parte del regime cubano potrebbe far deragliare un processo ancora in fasce, rendendo più complessa e più lunga la risoluzione di una delle ultime contrApposizioni frutto della Guerra Fredda.
di: GPonGP (del 06/04/2017 @ 11:08:58 in Habana, linkato 900 volte)
Ultimamente, lo scrivere sempre di Finale E. mi ha fatto un poco trascurare quel mondo oltreoceano, dove una parte di me trova desiderio di trasferirsi. Un luogo dove almeno qualcosa accade. Continuo quindi il seguito al precedente post Rum Sigari e Storia

Nonostante la diminuizione e cancellazione di alcune rotte di volo dagli Stati Uniti verso Cuba, il boom del Tuirismo, unitamente alle rimesse da fuori paese e principalmente da Stati uniti, sono le uniche voci attive di un economia che perde colpi con un PIL che dal 4,4 del 2015 scende allo 0,9 nel 2016. Un crollo causato dalla crisi che paralizza il Venezuela e il Brasile, i paesi che in cambio dell'importazione di medici più sostentavano le casse del regime cubano, (Caracas assicurava le risorse energetiche con l'erogazione di petrolio a condizioni agevolate che si è ridotta di due terzi e Brasilia si era impegnata nella costruzione della zona franca intorno al porto di Mariel dove i lavori si sono bloccati).

Eppure, i turisti americani ci sono, nonostante la paura del cambio di guardia alla Casa Bianca, che fa registrare una lieve diminuzione dei turisti americani, nel timore che un improvviso irrigidimento dei rApporti induca la Casa Bianca a rispolverare la lista nera dei viaggiatori non autorizzati.

Scattandosi selfie sui sedili di una Chevrolet resuscitata, il turista americano, è troppo estasiato dal suo tuffo negli anni Cinquanta per percepire le ansie di Cuba dopo l'avvento di Donald Trump, e non percepisce che alla faccia dell'egualitarismo socialista aumentano le diseguaglianze, una realtà stile Disneyland molto evidente nella capitale, mentre nel resto del pese costringe i lavoratori statali, (il 70 per cento), a stringere la cinghia con stipendi mai superiori all'equivalente di 30 euro al mese e la stampella di una libreta (i sussidi alimentari) sempre più striminzita, che tra la corsa al profitto di un turismo arraffone e lascia consegnata a riso e fagioli, la dieta della maggioranza della popolazione.

Il recupero architettonico della città vecchia de La Habana, ha diradato l’alone di fatiscenza, restituendo l'antica eleganza, ma l'invasione turistica ha estinto il fascino del languore e della spontaneità: nelle vie del centro, rigurgitanti bar e boutique, è tutto un frastuono, un frenetico affanno verso una modernità intasata, con vetrine di paccottiglia, affollati vicoli con ugole improvvisate di salsa, di buttadentro dei paladares (le trattorie familiari), di ambulanti che offrono sigari e Viagra che presidiano il triangolo hemingwaiano delle bevute, dal il Floridita, la Bodeguita del Medio e l'hotel Ambos Mundos, da cui oggi lo scrittore scApperebbe a gambe levate.
Una schizofrenia che, da un lato, fa andare alle stelle i prezzi, arricchendo anche con le semplici mance, la minoranza dei cubani che lavora a contatto con gli stranieri: decollate le tariffe degli alberghi, richieste senza controllo per le corse in taxi, conti salati nei nuovi ristoranti alla moda, dove la nuova borghesia cubana assapora i frutti proibiti del consumismo, mescolandosi ai turisti nei locali di tendenza e ostentando vestiti griffati e smartphone di ultima generazione.

In Habana, il comunismo caraibico smania per uscire dal grigiore del conformismo, soprattutto fra i giovani più irrequieti, che dimentichi o ignari dei miti della rivoluzione, bivaccano fino all'alba, dove anche chi è escluso dal caravanserraglio è investito dal cambiamento. La diffusione sia pure a caro prezzo di Internet (quattro euro per due ore) ha moltiplicato i capannelli nelle piazze in cui sorgono gli hotspot o nelle strade dei grandi alberghi. Persone di ogni età smanettano per ridurre le distanze con i mondi da cui si sono sentiti emarginati. E per tornare a casa fermano uno degli "almendrones", (le vecchie auto americane importate prima della rivoluzione e rimesse a nuovo), che quando non scorrazzano i turisti yankee a 40 euro all'ora sono tenuti a caricare i cubani a prezzi ovviamente stracciati. Un argomento tabù è il tema pur incombente della successione al vertice. Il 28 febbraio 2018 Raul Castro, (quasi 86 anni), finirà il suo secondo mandato e lascerà la presidenza, almeno così ha annunciato. L'abdicazione non significa che cederà del tutto le redini del potere, dovrebbe infatti conservare fino al 2021 la carica di segretario del partito comunista, l'istituzione che assieme alla gerarchia militare regola la vita del paese. A livello esecutivo emergeranno nuove figure, quasi sicuramente della prima generazione che non ha combattuto per la rivoluzione. Nel frattempo, tra le affermazioni del nuovo presidente americano, per il quale "il lider maximo", è stato "un brutale dittatore" e pretende un cambio radicale che Raul Castro, in difesa dei valori rivoluzionari, non sembra disposto a concedere.....si aspetta il futuro!

Liberamente tratto da un aricolo di Gianni Perrelli, per L'Espresso
Cuba, il futuro tra la Revolution e Disneyland
di: GPonGP (del 07/08/2017 @ 11:07:52 in Habana, linkato 1243 volte)
  • Conobbe Cuba per caso. Quando nel 1928 di passaggio con la famiglia, visitò L'Avana. Ernest Hemingway, la moglie Pauline e i figli Jack e Patrick fecero tAppa nella capitale cubana in attesa della partenza della nave "Reina de la Pacifica". Da quel momento scoppiò l'amore per la città più grande dei Caraibi. Tanto che lo scrittore americano decise di visitare l'isola più volte. Incantato dalla pesca d'altura dei marlin, passò molto tempo sull'isola dell' Ex comandante Fidel Castro, e nel 1940 acquistò Finca La Vigia, situata a 10 chilometri da la Havana, per l'esattezza a San francisco de Paula, dove scrisse alcune delle sue opere più note: Per chi suona la campana e Il vecchio e il mare, la seconda delle quali, premio Pulitzer 1953, è influenzata dalla profonda conoscenza della vita e della psicologia dei pescatori, acquisita dall'autore durante i periodi trascorsi a Cuba.

  • Scultura con busto di Hemingway, a Cojimar, situata sul lato est della città, dall'altro lato della baia. E' un centro prevalentemente di pescatori in cui Ernest Hemingway ha preso la sua barca, il Pilar.

  • Gregorio Fuente, pescatore cubano, ispiratore del protagonista de "il vecchio e il mare".

  • La copertina della prima edizione del capolavoro "il vecchio e il mare".

  • El Pilar, lo yacht di Hernest Hemingway.

  • La Terrazza di Cojimar, un ristorante dove Hemingway andava tutte le sere, anche per bere i suoi cocktail preferiti.

  • La Cuba di Hemingway si sposta all'interno della città. Alla scoperta dei bar frequentati dallo scrittore. Tra questi La Floridita e La Bodeguita del Medio, due piccoli bar che ancora oggi resistono e racchiudono la vivacità impressa da Hemingway. Su una piccola targa Appesa a La Floridita, è Appeso un biglietto firmato da Hemingway sul quale è scritto: "Il mio mojito nella Bodeguita del Medio e il mio daiquiri al Floridita". La Bodeguita del Medio è un vero e proprio bar che serve cucina tradizionale cubana. Situato in Calle Empedrado Appena ad ovest della cattedrale di L'Avana Vecchia, questo edificio e il suo interno sono ricoperti di graffiti, in gran parte dedicati a Hemingway e Cuba.

    La Floridita è la patria di daiquiri, uno dei cocktail amati dallo scrittore e definito dallo stesso "il migliore del mondo". Oggi, il posto è molto popolare per i turisti. Una statua dello scrittore si trova nelle vicinanze.

  • Se siete amanti dello scrittore americano dovete allora visitare l'Hotel Ambos Mundo dove Hemingway visse per diversi anni. E' possibile visitare la sala Hemingway, rimasta intatta. Il bar della hall è un must da visitare, per poi degustare un ottimo cocktail.

di: GPonGP (del 23/06/2016 @ 11:05:50 in Habana, linkato 743 volte)
E' trascorso un mese dal mio ritorna da La Habana, oltre al mio pallido biancore, che già ha sostituito il colorito della abbronzatura, anche lo stress si è già impossessato completamente di me a tal punto che anche la mia ombra ingurgita tranquillanti. Relajate, questa è la prima parola con cui vengo sempre accolto in Habana, prima ancora dei sauluti. Si, perchè mi ci vuole sempre un poco di tempo per abituarmi a quei ritmi lenti, come se la mia testa rifiutasse quel nuovo tipo di vivere e rincorresse ancora le abitudini di quà. Ma poi, mi lascio conquistare e ricomincio ad Apprezzare il gusto delle cose semplici, come sorseggiare un mojito dondolandomi su una sedia del patio, ed il sapore di benessere è più intenso della menta con cui è fatto. Chi non conosce Cuba, perlomeno come io la conosco, difficilmente capisce che è un mondo, chiuso al Mondo, da oltre mezzo secolo, dove tutto è differente. Le banche non ti chiedono business plan per finanziare un progetto, lì, le banche non finanziano, fanno solo quella che è nella loro natura istituzionale, il "reatail" come lo chiamiamo noi. Dove andare al supermercato è quasi inutile, perchè spesso gli scaffali sono vuoti e gli acquisti si fanno per strada, dove se entri in un negozio, di fatto stai infastidendo la commessa, che attende sia tu a chiamarla, e, se non lo fai tanto meglio, (in fondo come biasimarla, per un salario di un euro al giorno..) così segue la sua siesta Appisolata sulla sedia. Eppure, c'è qualcuno che sostiene che questo piccolo mondo, deve aprirsi al Mondo: PAZZI, sarebbe come versare la boccia d'acqua, dove nuota felicemente il piccolo pesce rosso, nella vasca dello squalo. Quel mondo non deve essere sfruttato, anzi al contrario, dovrebbe essere tutelato, così come tuteliamo, o proviamo a farlo, per salvaguardare ogni forma di biodiversità, quel mondo rAppresenta quelle che, piacenti o meno, sono le nuove origini del prossimo futuro. Lo sviluppo sostenibile, che il quel mondo è una semplice frase priva di significato, in realtà è la quotidianità. Qel piccolo mondo, privato dagli eventi della storia, delle libere scelte sovrane, è così diverso, che la stessa parola diverso non rende l'idea, ma dove i valori di solidarietà, di fratellanza, amicizia riempiono il vivere quotidiano. Da tempo nutro il desiderio di trasferirmi, ma questa è un'altra storia e come tale ...al prossimo post.
di: GPonGP (del 04/07/2016 @ 10:57:57 in Habana, linkato 675 volte)
I riti quotidiani del caffè si svolgono nel consumo fuori casa: in tazza oppure in vetro, tazza calda oppure tazza fredda, lungo, normale o corto, macchiato oppure no, e, se macchiato, con latte freddo oppure caldo. E dopo pranzo corretto o "liscio", e, se corretto, con grAppa, amaro, anice, sambuca o altro. E poi l'acqua. Il bicchierino d'acqua che arriva in concomitanza di piattino e cucchiaino, naturale o gassata, fredda di frigo o ambiente. Ma quando e perché si beve un sorso d'acqua quando si sorbisce il caffè? Due correnti di pensiero: prima del caffè perché ha funzione di "netting" del palato, pulisce la bocca da impuri sapori pregressi, dopo il caffè, a spegnere sul nascere una sete che insorge dopo aver sorbito il caffè bollente, di esso lasciando traccia tenue ma non prevaricante. Anche a Cuba il "caffe" è un rito che spesso si consuma fuori casa, ma non al bar, in casa propria quando lo si offre al visitante del momento, o dal vicino, o dall'amico incontrato durante uno spostamento, offrire a un visitatore una tazza di caffé è un gesto obbligato in qualsiasi casa cubana. Il caffé è diventato parte del tessuto sociale dell'isola da quando i coltivatori francesi, scAppati da Haiti nel XVIII secolo sono riusciti a seminare questa pianta nelle montagne di Pinar del Rio e della Serrta Maestra. Consumare il caffé è un rituale quotidiano che favorisce la socializzazione. I cubani amano il caffé forte, servito in tazzina, al primo mattino o dopo i pasti, e a ogni incontro casuale.
Il Café Cubano o caficito è un espresso cubano mescolato con lo zucchero durante l'infusione.
Il Coradito è un espresso con quantità variabili di latte schiumoso.
Il café con Leche è caffè con latte caldo.
la Colada è un caffé pronto per essere condiviso. Viene servito in tazza grande con tazzine a lato per versarlo in dosi individuali.
Ma com'è il caffè di Cuba. Rigorosamente fatto alla moka, con la polvere di caffe della "libreta", presa alla bottega dove sicuramente è stata miscelata con "ciceri" per rivendere la quantità sottratta, poi servito con molto zucchero!

Ricerca fotografie per App

Nessuna fotografia trovata.