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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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di: GPonGP (del 29/07/2016 @ 15:26:21 in Habana, linkato 3148 volte)
Chiunque abbia visitato Cuba, alloggiando in "case particulares", la prima volta rimane un pò sorpreso e scettico nel vedere questo sistema di scaldare l'acqua per la doccia. Devo dire che anche io la prima volta che lo ho usato, ho avuto forti dubbi, legati soprattutto alla sicurezza, poi con il tempo ci si fa l'abitudine e si controlla prima di accenderlo. "Calentador de agua por ducha", un apparecchio che si installa direttamente al tubo dell'acqua e si collega alla rete elettrica.... più o meno in modo sicuro, spesso derivando fili elettrici dall'illuminazione del bagno. Esistono poi sistemi economici "fai da te" per riscaladare l'acqua e per diffondere il getto d'acqua.
di: GPonGP (del 10/08/2016 @ 14:02:53 in Habana, linkato 845 volte)
C'è tanto 'rumore' sul tema 'acquistare casa a Cuba', da parte dei tanti amanti dell'Isla Grande del Caribe. Alcuni mi hanno scritto chiedendomi consigli, altri amici si sono trasferiti, altri vedono solo una opportunità ma dai grandi rischi. Ripercorrendo la breve storia, ricordo che, fino al 2011 comprare e vendere case a Cuba era vietato per legge, gli stessi cubani che volevano comunque farlo, ricorrevano spesso a mezzi illegali e scorciatoie, quali per esempio con matrimoni che prevedevano case in dote e che si concludevano poi in divorzi. Le case appartenevano allo stato, che le aveva assegnate alle famiglie dopo la rivoluzione del 1959, ma nel tempo, abitazioni pensate per una famiglia sono state suddivise in spazi sempre più piccoli e la mancanza di denaro non non ha permesso alle persone di curare le loro case, che nel tempo si sono degradate sempre di più. Parliamo dei 'solar', edifici che, a seguito di frazionamenti in mini appartamenti, riescono a ospitare decine di famiglie. Edifici un tempo sfarzosi, caduti in malora dopo gli anni 50, senza vetri né infissi, le finestre vuote da cui vedi solai crollati, preziosi pavimenti in ceramica inizio di 900, scale precarie, contatori elettrici scoperchiati, le abitazioni in fila dietro grate di ferro. Qui, in pochi metri quadri vive un'intera famiglia. Sebbene la situazione stia cambiando, il modello abitativo Solar, micromondi dove tutto è condiviso e non esiste privacy, resta un punto fermo nella società cubana, attestandone tutta la difficoltà nell'affrancarsi dal passato per costruire un futuro differente. Circa un anno fa, a Milano, alla Galleria Bianconi, è stao presentato il lavoro fotografico di Carolina Sandretto. Durante una sua permanenza di alcuni mesi a Cuba, l'autrice ha indagato la realtà abitativa dei Solar, raccogliendo attimi di vita quotidiana, scorci di interni, momenti di intimità.

Ripropongo il link al sito di Carolina Sandretto (fotografa italiana residente a New York) dove è possibile visionare alcune foto della personale intitolata Vivir con..., dove l'artista indaga, attraverso il ritratto, la società cubana e le sue trasformazioni, mostrando magnifiche foto che ritraggo le persone nelle loro case, nel loro ambiente normale...dei Solar naturalmente.
di: GPonGP (del 03/07/2017 @ 12:43:54 in Habana, linkato 1932 volte)
Ricordo la prima volta che andai a Cuba, oltre 15 anni fa, nella rumorosa e caotica Habana per un momento ci fu un attimo di silenzio, fu allora che sentii per la prima volta la frase: "è passato un angelo". Quando si crea un silenzio improvviso vuol dire che un angelo sta passando. In quella frase c'era tutto ciò che ancora ricordo di Cuba: la magia, la poesia, la malinconia.

L'Havana aveva, ma forse ha ancora, il fascino di un posto apparentemente pericoloso, ma dove di fatto non ti succede quasi mai niente. Certo, bisogna essere un po' accorti, e, avere delle soluzioni per la gente che si accolla subito e si offre di accompagnarti, spiegarti, venderti qualcosa, a partire dal proprio corpo.

Non so quante persone a quel tempo mi hanno chiesto la carta d'invitation per venire in Italia, per fare qualsiasi cosa, oggi quel documento non serve più, ma il desiderio dei cubani di uscire dal paese è rimasto immutato, così come immutato rimane quell'apparente stato di sospensione dal tempo che offre quel luogo.

Ho visto delle case bellissime dove mi hanno ospitato, ho affittato macchine che poi hanno dato passaggio a sconosciuti, e non potrò mai dimenticare la mia prima nuotata a Cayo Jutias, posto per non troppo turistico e con quel mare, per me il più bello del mondo. Aspettami Habana.

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